antica cittadella
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Immagine di repertorio
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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Ancora un episodio di violenza nel calcio casertano. Nuovi scontri tra tifosi si sono registrati nella giornata di sabato a Sant’Anastasia.

Gli scontri nel parcheggio

Nel locale stadio infatti si affrontavano la squadra del Gladiator, simbolo di Santa Maria Capua Vetere e il Sant’Anastasia, entrambe militanti in serie Eccellenza. Gli scontri tra le due tifoserie si sono verificati al parcheggio fuori allo stadio.

Momenti di panico generale, tra aggressioni, lancio di oggetti, botte a mani nude o con l’ausilio di mazze e caschi. Alcuni tifosi sono rimasti feriti e sono dovuti ricorrere alle cure del 118. L’episodio è stato ripreso anche dal deputato Francesco Emilio Borrelli.

La nota del Gladiator

Dalla prima ricostruzione sembrerebbe che siano stati gli ultras della squadra di casa ad aggredire i tifosi casertani: “Per il secondo anno consecutivo lo stadio di Sant’Anastasia si è rivelato un luogo dove la violenza è di casa – si legge nella nota del Gladiator - L’anno scorso subimmo una violenta e ingiustificata aggressione in danno di un nostro calciatore ad opera di persone riconducibili alla società ospitante. Quest’anno, nonostante i ripetuti inviti e allarmi inoltrati alle competenti autorità, un gruppo di nostri tifosi è stato oggetto di una violenta e vile aggressione. Sono stati circondati e picchiati con spranghe e bastoni da circa trenta tifosi o pseudo tali, ma che la scrivente società definisce a giusta ragione come delinquenti. Alcuni hanno riportato ferite e sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche. La società Gladiator esprime profondo rammarico e amarezza non solo per la gravità dei fatti accaduti, ma anche perché non più tardi di tre settimane fa stessa sorte è capitata ai tifosi del Real Forio. Siamo altresì sconcertati perché nonostante le ripetute segnalazioni, le autorità non prendono i dovuti accorgimenti evitando così che tali fatti possano reiterarsi. La società tutta condanna fermamente tali episodi che non appartengono al mondo dello sport sperando di non dover più assistere a fatti come quelli di oggi”.