Finto maresciallo tenta di truffare il marito della Consigliera: scoperta maxi frode
Il medico contattato dal presunto sottufficiale: "C'è una talpa in banca"

MARCIANISE - Un tentativo di truffa ai danni di Nicola Scognamiglio, medico e marito della Consigliera Regionale Maria Luigia Iodice, è stato sventato grazie alla sua lucidità e prontezza di riflessi. L’uomo ha deciso di raccontare l’accaduto per mettere in guardia la comunità e prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
Il racconto di Scognamiglio
Tutto è iniziato con una telefonata che ha destato subito preoccupazione: una persona, facendosi passare per un dipendente della banca, avvisava Scognamiglio di un tentativo illecito di prelievo dal suo conto corrente. Successivamente, il medico ha ricevuto una seconda chiamata da un presunto maresciallo dei Carabinieri, che gli comunicava di essere stato avviato un processo investigativo sul presunto tentativo di truffa. Il "maresciallo" suggeriva a Scognamiglio di trasferire tutto il suo denaro su un altro conto intestato a una persona fisica per sicurezza, indicando come possibile responsabile un dipendente della banca.
Ciò che inizialmente ha fatto vacillare Scognamiglio è stato il fatto che il numero visualizzato sul suo cellulare corrispondeva a quello della Compagnia Carabinieri di Marcianise. Tuttavia, mentre si recava in banca per seguire le indicazioni del "maresciallo", il medico ha iniziato a riflettere e a sospettare che ci fosse qualcosa di strano nella situazione. L’insistenza con cui il sedicente maresciallo continuava a sollecitarlo a completare l’operazione, parlando di un imminente rischio di furto telematico, ha contribuito ad alimentare il suo dubbio.
La scoperta e la denuncia
Alla fine, Scognamiglio ha deciso di recarsi direttamente presso la Compagnia Carabinieri di Marcianise. Lì ha scoperto che il maresciallo con il cognome indicato al telefono non esisteva e che si trattava quindi di un tentativo di truffa che, se andato a buon fine, gli avrebbe fatto perdere una somma ingente di denaro.
“Voglio raccontare ciò che mi è capitato per mettere in guardia altre persone che potrebbero essere prese di mira da costoro. State attenti amici e amiche, perché questi truffatori non si fermano di fronte a nulla” ha dichiarato Scognamiglio, che ha voluto condividere la sua esperienza per sensibilizzare la cittadinanza sui pericoli legati alle truffe telefoniche.
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di truffe telefoniche sempre più sofisticate, che mirano a ingannare persone vulnerabili sfruttando il nome di autorità riconosciute come i Carabinieri. L'invito è quindi quello di non fidarsi mai ciecamente di telefonate sospette e di verificare sempre l’identità delle persone che si presentano come rappresentanti di istituzioni ufficiali. In caso di dubbi, è sempre consigliato recarsi di persona presso le sedi ufficiali o contattare le forze dell'ordine.