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Il capoclan dei casalesi Antonio Mezzero
Il capoclan dei casalesi Antonio Mezzero

CASAL DI PRINCIPE (Lucia Sforza)- Si è conclusa la fase delle arringhe difensive nel procedimento giudiziario che vede al centro dell'accusa il presunto capoclan dei casalesi, Antonio Mezzero, e altri nove affiliati. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di reati gravissimi che vanno dall'associazione mafiosa alle estorsioni, dall’incendio doloso alla detenzione illegale di armi e ricettazione. Davanti al Gup Antonino Santoro del Tribunale di Napoli, i difensori hanno richiesto l’assoluzione dei loro assistiti, cercando di smontare punto per punto l'articolata ricostruzione portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia (DDA). 

 

Estorsioni e nuova frangia dei Casalesi: il pm chiede pene per 73 anni

Nel corso della precedente requisitoria, il Pubblico Ministero VINCENZO RANIERI della DDA di Napoli aveva chiesto pene pesantissime, per un totale complessivo di 73 ANNI di CARCERE. Le richieste più significative erano:

  • 16 anni per il presunto capo, Antonio Mezzero (63 anni, di Grazzanise).
  • 15 anni per Davide Grasso
  • 11 anni per Michele Mezzero
  • 7 anni e mezzo per Pasquale Natale.

Le restanti pene oscillavano tra i 5 e i 7 anni per gli altri imputati.

 

Gli imputati: nomi e territori coinvolti

Alla sbarra figurano, oltre ad Antonio Mezzero, figure provenienti da diversi comuni dell'Agro Aversano e Casertano, a dimostrazione della diffusione della presunta cellula criminale: Carlo Bianco (Villaricca), Giovanni Diana (Casal di Principe), Pietro Di Marta (Grazzanise), Davide Grasso (Santa Maria Capua Vetere), Alessandro Mezzero (San Marco Evangelista), Michele Mezzero (Capua), Pasquale Natale (Santa Maria la Fossa), Andri Spahiu (Capua) e Pietro Zippo (Vitulazio).

 

Si chiudono le arringhe difensive nel processo ad Antonio Mezzero e altri 9 affiliati, accusati di associazione mafiosa e incendio

L’inchiesta, portata avanti con meticolosità dai CARABINIERI del Nucleo Investigativo di CASERTA, si è sviluppata in un periodo di circa dieci mesi, tra il settembre 2022 e il giugno 2023. Le indagini, supportate da intercettazioni, pedinamenti e riscontri documentali, hanno documentato la presunta riorganizzazione di una NUOVA CELLULA del clan dei Casalesi. Secondo l’accusa, dopo essere stato scarcerato nel 2022, Antonio Mezzero – già in passato legato alla potente FAZIONE SCHIAVONE – avrebbe tentato di ricostruire la propria rete criminale.

 

Estorsioni, incendi e infiltrazioni nell'economia locale

Le attività illecite documentate avrebbero messo in luce una vasta gamma di reati finalizzati al controllo territoriale e all’arricchimento del clan, tra cui:

  • Estorsioni ai danni di numerosi imprenditori
  • Minacce rivolte a una coppia di inquilini, culminate nel plateale INCENDIO della loro automobile
  • Tentativi di Infiltrazione nel settore commerciale e immobiliare, con richieste di tangenti su compravendite di immobili di valore milionario

Il procedimento riprenderà nel mese di DICEMBRE, quando è prevista la replica del Pubblico Ministero e, subito dopo, la lettura della SENTENZA che stabilirà la responsabilità degli imputati.