antica cittadella
antica cittadella
L'operazione dei carabinieri
L'operazione dei carabinieri

CASERTA (Lucia Sforza)- Ancora un grave episodio di raggiro ai danni di persone anziane, un fenomeno criminale purtroppo sempre più diffuso e con ramificazioni che si estendono anche fuori regione, sfruttando la vulnerabilità delle vittime.

Tre persone, di 38, 46 e 58 anni, originarie tra le province di Caserta e Napoli, sono state denunciate dai Carabinieri con le accuse di truffa aggravata e sostituzione di persona.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori di Zevio, i tre indagati sarebbero riusciti a convincere una donna di 72 anni a effettuare ben cinque bonifici consecutivi per un totale complessivo di 29.500 EURO.

 

La meccanica della frode: Il finto hackeraggio

Il raggiro è stato orchestrato con il classico e subdolo meccanismo del "finto hackeraggio" o "vishing" bancario. I tre avrebbero contattato telefonicamente l’anziana, presentandosi in maniera credibile come dipendenti della banca presso cui la donna era correntista.

Il loro racconto mirava a spaventare la vittima: le avrebbero sostenuto che il suo conto fosse stato "compromesso" da un attacco informatico e che fosse in corso un falso bonifico in uscita.

Per "mettere al sicuro" i suoi risparmi, i sedicenti funzionari avrebbero consigliato (o imposto) alla donna di trasferire immediatamente il denaro su un conto corrente “protetto” da loro indicato. La vittima, spaventata dalla prospettiva di perdere i suoi risparmi e convinta di seguire una corretta procedura di sicurezza, ha eseguito i cinque pagamenti richiesti.

 

La scoperta del raggiro e il sequestro del denaro

Solo quando i truffatori hanno iniziato a richiederle ulteriori somme di denaro, la 72enne ha avuto il sospetto di essere caduta in un inganno e si è immediatamente rivolta ai Carabinieri.

Le indagini hanno permesso agli investigatori di risalire rapidamente ai tre presunti responsabili. Fondamentale è stato il lavoro di tracciamento dei flussi finanziari, che ha consentito di bloccare parte del denaro che si trovava ancora sui conti correnti a loro riconducibili.

Grazie all'intervento tempestivo, una quota dei 29.500 euro potrà essere restituita alla vittima. Il resto della somma, tuttavia, sarebbe già stato speso o trasferito su altri conti correnti, probabilmente intestati a complici ancora da individuare, suggerendo l'esistenza di una rete più ampia dietro la truffa.

Le indagini proseguono per ricostruire l’intera rete del raggiro e identificare eventuali altri partecipanti all'organizzazione criminale.