Corruzione in Comune, la decisione del Riesame: restano ai domiciliari gli ex sindaci
Nuova svolta nell'inchiesta sul rilascio dei permessi che ha coinvolto Tommaso Barbato e Biagio Lusini
TEVEROLA – Nuove informazioni sull’inchiesta per corruzione sui permessi per i lavori al Comune di Teverola. Il Tribunale del Riesame ha infatti confermato gli arresti domiciliari per gli ex sindaci Tommaso Barbato e Biagio Lusini. Stessa decisione per il tecnico Gennaro Pitocchi. Annullata invece la misura del divieto di dimora per Pasquale Buonpane.
Le misure cautelari
Agli arresti domiciliari sono finiti due ex sindaci del centro dell’agro Biagio Lusini e Tommaso Barbato (che si è dimesso dalla carica di vicensindaco in seguito all’inchiesta). Stesso provvedimento anche per il tecnico Gennaro Pitocchi e l’ex consigliere Pasquale De Floris. Divieto di dimora invece per l’ex consigliere Pasquale Buonpane, l’imprenditore Angelo Morra, Alessandro Pisani e Teresa La Palomenta, moglie di Pitocchi.
La tesi della Procura
Al centro dell’inchiesta ci sono la lottizzazione sull’area di proprietà dell’imprenditore Angelo Schiavone, la struttura della società Agribio e i lavori di via Roma. Per gli inquirenti l’ex sindaco Lusini sarebbe il mediatore tra amministratori comunali ed imprenditore. Proprio Lusini, sotto l’amministrazione di Tommaso Barbato, avrebbe dato disposizioni all’ufficio tecnico per i propri tornaconti.