CRISI BUFALINA. Riunione a porte chiuse tra De Luca e organizzazioni, il coordinatore Fabbris: "Sono ammutoliti, il piano sta fallendo"
LITORALE DOMIZIO/CASTEL VOLTURNO - “Deve essere stato un fine di settimana agitato e di interrogativi per il Presidente della Regione De Luca e il manipolo di guardiani dell’ortodossia del Piano, ammutoliti dopo la conferenza stampa che il movimento ha tenuto divulgando i dati del fallimento regionale” commenta Gianni Fabbris apprendendo da “radio corridoio” di una riunione a porte chiuse tenuta ieri fra il Presidente De Luca e quelle Organizzazioni professionali che gli danno sempre ragione a prescindere).
“Non abbiamo certezze, ovviamente, ma ci piace immaginare quando sarebbe accaduto dal momento che non c’è nulla di più plausibile che il Presidente della Regione Campania (il vero responsabile del Piano attualmente in atto) abbia chiesto conto di quanto sta accadendo ai suoi collaboratori, alla struttura che ha lautamente pagato (con i soldi pubblici per carità ma sempre soldi sono) per “attuare il meraviglioso piano scritto dal dott. Limone” dopo che quegli sfrontati del Coordinamento hanno fatto una conferenza stampa in cui hanno denunciato i numeri del fallimento ed hanno avuto l’ardire di inviarli al Governo e diffonderli all’opinione pubblica.
Addirittura, poi, è accaduto che dopo la Conferenza stampa (solo qualche ora dopo, nello stesso pomeriggio), il Generale Cortellessa nominato dallo stesso Presidente a rendere efficace l’applicazione del Piano, con solerzia ha pubblicato ufficialmente i numeri anticipati dal Coordinamento (i giornalisti possono facilmente scaricarli, visto che ora, finalmente, sono pubblici)…. e, sorpresa, sono addirittura peggiori di quelli che il Coordinamento ha divulgato. Certo, questo dimostra che il Coordinamento non sempre è precisissimo, che doveva avere qualche dato non aggiornatissimo (eppure fino ad allora erano stati accuratamente nascosti), ma allora così viene fuori che hanno ragione loro: il Piano sta fallendo!
E come accidenti giustificare ora le accuse gravissime di aver disatteso l’obbligo della vaccinazione provocando danni alle aziende (che possono richiederli personalmente a chi se ne è assunta la responsabilità come ha sostenuto il Coordinamento)? Deve essere stato un colpo intollerabile che richiede, inevitabilmente, una correzione di linea anche alla luce della figuraccia con il Governo che a Napoli sperano non vada fino in fondo a questa brutta storia e, dunque, niente di più sorprendente che, mentre ufficialmente la Regione tace (nemmeno un post dell’Assessore Caputo che racconta sorridendo come tutto va bene e che il Presidente applicherà con rigore la sua strategia a fianco degli allevatori), nei giorni successivi ci siano state telefonate e consultazioni per concordare che dire e che fare”
Continua Fabbris: “Ripeto, avanziamo ipotesi. Immaginiamo, quindi, l’incontro con i rappresentanti delle Associazioni che hanno sempre dato ragione al Presidente a prescindere e, per questo, ci aspettiamo nelle prossime ore qualche documento e qualche presa di posizione che, scommettiamo un caffè, più o meno dirà così: la Regione e le Organizzazioni professionali sollecitano il Governo Nazionale a estendere la vaccinazione fino a 18 mesi e ad autorizzare l’autocontrollo in modo da renderlo efficace e non solo per i casi limitatissimi in cui ora è consentito. Scommettiamo anche sul fatto che il Presidente De Luca (che ha più volte promesso indennizzi e mancato reddito agli allevatori senza che in realtà nessuno abbia visto il becco di un quattrino mentyre tanti sono i soldi che gli allevatori hanno speso inutilmente per effetto del Piano mentre gli animali continuano ad essere macellati e la BRC avanza) chiederà con forza e voce autorevole da paladino del Sud al Governo di trasferirgli i miliardi che gli deve per poter, così, adempiere agli impegni e continuare tutto come prima.” Aggiunge Fabbris: “Insomma non ci stupirebbe affatto il tentativo di scaricabarile che, di fronte all’ineluttabilità dei dati, si metterà in campo per cercare di passare il cerino acceso nelle mani di qualcun altro, in particolare nelle mani del Governo e di quei parlamentari di tutti i partititi che hanno sostenuto il Commissariamento Nazionale”.
In conclusione: “Invitiamo la stampa ad approfondire ed a verificare ma sottolineiamo con amarezza che molte delle cose che la Regione è stata costretta a fare e che si faranno nel prossimo periodo le aveva dette e proposte il Coordinamento oltre due anni fa. Vaccinazione, autocontrollo, indennizzi, prevenzione, modalità certe per l’accertamento dei casi positivi, coinvolgimento degli Stakeolders, riordino e bonifica del territorio, ricerca sono tutte proposte avanzate nero su bianco nei documenti che non possono essere cancellati.
Soprattutto sono state avanzate gratis per la Regione che, invece, ha pagato centinaia di milioni di Euro per applicare testardamente un Piano fallimentare ed è arrivata a spendere 600.000 euro di denari pubblici sottratti dal bilancio disastrato della Sanità Regionale, per pagare l’operato di un Generale che, alla fine, è costretto a pubblicare i dati che danno ragione al movimento che, se fosse stato ascoltato, avrebbe risparmiato due anni di costi indicibili per il bilancio regionale, le imprese e il territorio”.
“Basta con la farsa del teatrino regionale, la tragedia avanza ma può essere evitata. Ora è il tempo di mettere in campo la discontinuità con il passato che va velocemente lasciato alle spalle con la autorevolezza della Politica Nazionale e con la partecipazione e la forza di una società cresciuta in questi anni per un progetto nuovo e rispettoso della dignità dei cittadini, delle imprese, degli animali e di tutto il Sud”
Il portavoce del Movimento Salviamo le Bufale, rinnova l’invito a partecipare e ad aderire all’atto fondativo della Rete e Forum per il Piano Partecipato e la Tutela dell’Allevamento di Territorio convocato per venerdi 8 settembre al Real Sito di Carditello “perchè la comunità di allevatori, trasformatori, tecnici sia pronta all’appuntamento con la fase nuova che si sta aprendo in cui dovremo lavorare a risolvere quei problemi che la Regione Campania non ha voluto fin qui risolvere”.