Il carcere di Carinola
Il carcere di Carinola

CARINOLA - Ennesima aggressione nel carcere di Carinola: ancora una volta a farne le spese sono agenti della polizia Penitenziaria. Infatti, un detenuto lavorante ha attaccato due poliziotti penitenziari ed ha ferito anche un terzo agente! E' questo il bilancio dell'ennesima aggressione avvenuta nel penitenziario di Carinola. A darne notizia, è stato il sindacato di categoria Sappe con una nota diramata alla stampa. 

Violenza in carcere, detenuto aggredisce e ferisce tre agenti della Penitenziaria

“Un detenuto lavorante nel carcere di Carinola ha aggredito due poliziotti penitenziari mentre chiedeva spiegazioni su alcuni prodotti mancanti durante la spesa. L'aggressione ha causato ferite a due sovrintendenti e a un assistente capo coordinatore. Il SAPPE denuncia la frequenza di episodi violenti nelle carceri e chiede provvedimenti urgenti per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti. È necessaria un'azione decisa da parte dello Stato per contrastare l'impunità e ripristinare l'ordine nelle carceri. Le carceri devono essere luoghi sicuri per tutti, ma gli episodi di violenza continuano a ripetersi. Chiediamo provvedimenti urgenti per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti!” - hanno dichiarato Tiziana Guacci ed Ettore Natale, rispettivamente segretario regionale per la Campania e segretario locale di Carinola del SAPPE

La denuncia del Sappe dopo l'ennesimo episodio a Carinola: "Servono provvedimenti urgenti". I poliziotti costretti alle cure mediche

“I due poliziotti”, proseguono, “sono dovuti ricorrere alle cure in ospedale i due sovrintendenti insieme ad un Assistente Capo Coordinatore, quest’ultimo colpito da una gomitata al petto nel tentativo di bloccare l’aggressore. L’ulteriore umiliazione è stata vedere il detenuto rientrare tranquillamente al proprio reparto di appartenenza come se nulla fosse successo, visto che i medici di turno non hanno certificato l’idoneità all’isolamento”, denunciano i segretari del SAPPE i quali evidenziano che “l’evento è stato comunque gestito al meglio dalla Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. È per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale”.

La solidarietà del segretario generale del sindacato Donato Capece

“Stiamo parlando di poliziotti che fanno servizio in sezioni al limite (e oltre…) le condizioni minime di salubrità, che sono costretti a fare ore e ore di straordinario ogni giorno per far fronte ai compiti istituzionali, che non hanno neppure gli strumenti utili a garantire la loro stessa incolumità fisica, come può essere il taser”, evidenzia il segretario generale del SAPPE Donato Capece, che esprime vicinanza e solidarietà dei poliziotti feriti, e che torna a sollecitare “provvedimenti urgenti”, a cominciare da “un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere”. 

Per il leader del SAPPE “serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, e si appella ai vertici del DAP affinché creino le condizioni “per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”. “Servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude Capece.