Chiusura pronto soccorso sul litorale, Marrandino lancia appello ai sindaci
La decisione della Regione che fa paura ad un'intera area del Casertano

CASTEL VOLTURNO – E’ una voce che chiede aiuto nell’interesse di tutta la comunità quella del sindaco di Castel Volturno Pasquale Marrandino che ha rilasciato alla stampa una dichiarazione contro la chiusura del pronto soccorso a Castel Volturno.
La decisione
La decisione di rinunciare a questo importante servizio presso la clinica Pineta Grande di Castel Volturno arriva dalla Regione ed è legata agli squilibri di bilancio. La chiusura è prevista già dal mese di luglio. Da ciò la necessità di un appello all’unità che arriva dal primo cittadino di Castel Volturno.
“Il pronto soccorso chiuderà, e con esso molti ambulatori e servizi essenziali, a causa di una gravissima crisi di bilancio regionale. Questo significherebbe lasciare decine di migliaia di cittadini senza un punto di primo intervento, senza assistenza immediata, senza cure tempestive. Un vuoto sanitario che si tradurrà in ritardi, disagi, rischi per la salute e per la vita stessa delle persone. Stiamo parlando di un ospedale che ogni giorno riceve centinaia di accessi da Castel Volturno, ma anche da comuni limitrofi e non solo. È una colonna portante del nostro sistema sanitario locale, e il suo smantellamento, perché di questo si tratta, rappresenterebbe una vera e propria emergenza sociale, sanitaria e istituzionale”.
L'appello del sindaco
Marrandino si è quindi rivolto ai colleghi dei comuni della zona. “Per questo mi rivolgo a voi per provare a costruire una risposta collettiva, forte, coesa e visibile. Abbiamo il dovere, tutti noi, di farci sentire. Di alzare la voce. Di portare la nostra protesta nelle sedi regionali, presso il Ministero della Salute, sui media, ovunque sia necessario. Non possiamo assistere inerti allo smantellamento di una struttura così vitale. Non è solo la sanità di Castel Volturno a essere in pericolo. È la tenuta stessa del nostro sistema territoriale, la tutela della salute pubblica, il diritto alla cura”