antica cittadella
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VILLA LITERNO (Lucia Sforza) - La Fgm Trasporti Srl di Michele Fontana rimane sotto chiave. Lo ha stabilito la terza sezione penale della Corte di Cassazione, presieduta da Gastone Andreazza, respingendo il ricorso dell’imprenditore liternese. Fontana è coinvolto insieme al fratello Giovanni nell’inchiesta della DDA di Napoli legata al narcotrafficante Raffaele Imperiale, noto anche come il “boss dei Van Gogh”.

I fratelli Fontana nell'inchiesta sulla cocaina in container

La vicenda giudiziaria prende corpo da un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Giovanni Fontana per traffico internazionale di stupefacenti. Le indagini delle fiamme gialle hanno documentato che nel 2021 i Fontana avrebbero messo a disposizione dell’organizzazione di Imperiale un deposito per nascondere 600 chili di cocaina diretti in Australia.

Un impero da 50 milioni sotto sequestro

Il sequestro della Fgm Trasporti Srl è parte di un più ampio provvedimento firmato dal gip del Tribunale di Napoli Nord: coinvolte le quote e i compendi aziendali di 8 società, 120 immobili tra fabbricati e terreni, sei veicoli e numerosi rapporti finanziari. Valore stimato: oltre 50 milioni di euro.

Il ricorso respinto: “periculum in mora” confermato

La difesa dell’imprenditore contestava il sequestro, definendolo carente di motivazione, soprattutto in merito al “periculum in mora”. Ma la Suprema Corte ha ritenuto infondato il ricorso, sottolineando come la coesistenza di più sequestri — anche per finalità diverse — sia legittima e giustificata da esigenze autonome e meritevoli di tutela