antica cittadella
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CASERTA (Lucia Sforza)- Una vasta inchiesta della Procura di Roma ha portato alla luce un raggiro milionario che coinvolge le province di Napoli e Caserta. Al centro dell’indagine, coordinata dal tenente colonnello Graziano Rubino e condotta dalla Guardia di Finanza, ci sono dieci persone accusate di aver falsificato fideiussioni per appalti pubblici in tutta Italia.

Arresti e indagati

Due uomini di Mugnano di Napoli – padre e figlio – sono risultati i principali ideatori della frode e sono stati arrestati. Altri due soggetti di Villa di Briano dovranno presentarsi regolarmente alla polizia giudiziaria. Coinvolti anche due residenti a Caserta e quattro professionisti della zona di Roma, dove aveva sede legale la società fittizia utilizzata per il raggiro.

Il meccanismo della truffa

Il sistema era semplice ma efficace: l’organizzazione aveva creato una società priva di autorizzazioni della Banca d’Italia, che forniva fideiussioni fasulle a prezzi molto vantaggiosi alle imprese vincitrici di appalti pubblici. La polizza doveva garantire il 5% del valore della commessa, ma le coperture risultavano inesistenti, causando la decadenza degli affidamenti e danni economici gravissimi.

Dimensioni e guadagni

Gli investigatori hanno rilevato che il sistema è stato replicato in almeno 50 episodi, con fideiussioni fasulle per oltre 25 milioni di euro. I guadagni diretti ammontano a oltre 2,8 milioni di euro, occultati tramite 15 società “satellite”, create per nascondere i proventi e proteggere i complici.