Latitante di camorra preso dopo dieci anni: deve scontare quasi trent'anni
Arrestato in Albania Armando Bako, ricercato dal 2013 e membro di un'associazione mafiosa dedita al traffico internazionale di droga

REGIONALE (Lucia Sforza)- Si è conclusa in data 23 OTTOBRE la latitanza di oltre dieci anni di Armando Bako.
Latitante di camorra preso dopo dieci anni: deve scontare quasi trent'anni
L'uomo, ritenuto un esponente di spicco di un'associazione a delinquere di stampo mafioso, è stato arrestato in Albania grazie a una complessa attività investigativa condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, con il coordinamento della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello.
Arrestato in Albania Armando Bako, ricercato dal 2013 e membro di un'associazione mafiosa dedita al traffico internazionale di droga
Bako era destinatario di un provvedimento di Cumulo pene che ammonta a un totale di 29 anni di reclusione. La condanna è stata emessa in quanto l'uomo è stato riconosciuto colpevole di appartenenza a un'associazione di stampo mafioso dedita al traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. L'organizzazione criminale gestiva canali di approvvigionamento di droga provenienti da Paesi strategici come Colombia, Spagna e, appunto, Albania.
Una condanna imponente: 29 anni per narcotraffico internazionale. La fuga nel 2013 e il cumulo delle pene
L’uomo si era reso latitante dall’aprile del 2013, in concomitanza con l’emissione del primo ordine di esecuzione per la carcerazione. All'epoca, la condanna ammontava a 22 anni di reclusione per i medesimi reati. Successivi approfondimenti giudiziari e l'unificazione delle diverse sentenze definitive hanno portato all’emissione del provvedimento di cumulo, che ha determinato l’attuale condanna quasi trentennale.
La cooperazione internazionale e il tuffo nell'ombra
Le indagini per la cattura di Bako sono state condotte con grande determinazione nel corso degli anni e sono state supportate da una proficua cooperazione internazionale di polizia. Questo lavoro congiunto ha permesso di localizzare il latitante in Albania, dove si era rifugiato. Per eludere la cattura, Bako utilizzava in maniera sistematica diversi alias. Anche al momento del fermo, l'uomo ha tentato di nascondere la propria identità, fornendo agli investigatori albanesi uno degli pseudonimi già utilizzati in passato per sfuggire ai controlli. Il suo arresto rappresenta un duro colpo al narcotraffico mafioso tra l'Europa e il Sud America.



