antica cittadella
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Sindaco rinviato a giudizio
Sindaco rinviato a giudizio

REGIONALE - Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, è stato rinviato a giudizio per diffamazione a seguito di alcuni messaggi pubblicati sui social che l’allora comandante della polizia municipale, Salvatore Dionisio, ha ritenuto offensivi. La vicenda risale al 2021 e ha avuto come teatro una discussione online, precisamente sulla bacheca Facebook del sindaco, in merito alla gestione dell’emergenza Covid a Scafati e alla gestione dei contagi nel comune campano.

I fatti durante il periodo della pandemia

La causa della discordia è stata la situazione critica che la cittadina stava affrontando durante i periodi più acuti della pandemia. Il sindaco Aliberti aveva utilizzato i suoi canali social per esprimere opinioni sulla gestione dell’emergenza e sulle misure adottate dalla polizia municipale. Tuttavia, i toni e i contenuti dei messaggi sono stati giudicati da Dionisio come veri e propri attacchi personali, tanto da spingerlo a denunciare Aliberti alle autorità competenti.

La prima udienza del processo

Nel corso della prima udienza del processo, Salvatore Dionisio si è costituito parte civile, con l’intenzione di ottenere giustizia per l’offesa che, secondo lui, ha danneggiato la sua reputazione e la sua immagine professionale. I messaggi pubblicati dal sindaco erano stati percepiti come ingiuriosi e denigratori nei suoi confronti, creando così un contrasto tra il primo cittadino e il comandante della polizia municipale, che ha deciso di perseguire legalmente il sindaco.

Il caso solleva importanti riflessioni riguardo ai confini tra la libertà di espressione sui social media e la possibilità di incorrere in accuse di diffamazione, soprattutto quando la critica politica si trasforma in attacchi personali. In tribunale, Aliberti dovrà rispondere delle accuse e difendersi dalle accuse di diffamazione, con il rischio di subire conseguenze legali e politiche se dovesse essere condannato.

Il processo, che continua a suscitare grande interesse a livello locale, avrà implicazioni significative non solo per la carriera politica di Pasquale Aliberti, ma anche per la definizione di precetti legali in materia di diffamazione sui social. L’esito di questo caso potrebbe rappresentare un precedente importante in relazione alla responsabilità delle dichiarazioni online, specialmente quando coinvolgono figure pubbliche e amministratori locali. I prossimi sviluppi, inclusi eventuali testimonianze e prove che emergeranno durante il processo, saranno seguiti con attenzione da chiunque sia interessato alla tutela della reputazione nel contesto delle nuove forme di comunicazione.