CELLOLE – Si è svolta ieri 6 marzo una nuova udienza del processo a carico dell’attuale comandante della Polizia Municipale di Cellole Pierluigi Casale, accusato di atti persecutori e dell’incendio dell’auto dell’ex fidanzata.

L'udienza

Nella seduta è stato nello specifico è stato ascoltato un consulente tecnico del pubblico ministero. Dopo di che il giudice ha aggiornato la seduta al mese di aprile dove verranno ascoltati altri testimoni. 

Sempre nella stessa seduta, il giudice si è espresso circa la richiesta avanzata dalla difesa del Casale alcuni mesi fa ovvero la revoca della misura cautelare della cavigliera elettronica. Il giudice ha negato la revoca dei provvedimenti adottati circa un anno fa. 

municipale

L'accusa

Stando all’accusa il Casale diede fuoco lo scorso 12 marzo alla Fiat 500 della sua ex fidanzata distruggendo anche le due auto parcheggiate nelle vicinanze. Il motivo del gesto è collegato al fatto che la donna, agente di Polizia Municipale, voleva troncare la relazione.

Ad incastrare il comandante sono state le telecamere della zona. Il rogo appiccato sarebbe soltanto l’ultimo degli episodi di stalking messo in atto dall’uomo. Subito dopo la fine della relazione, la vigilessa si era trasferita in Umbria, ma gli atti persecutori non cessavano: addirittura una volta il comandante si era persino entrato in caso per impossessarsi di password per controllarla sui social. Nonostante la distanza tra i due, il Casale continuava a perseguitare l’ex compagna con minacce e messaggi.