Scoppia la violenza in campo, allenatore aggredito da padre e nonno di un calciatore
Il mister aveva tenuto in panchina il ragazzo: preso a calci e pugni

CASERTA/RECALE/SANTA MARIA A VICO – La violenza nel calcio non è di certo un fenomeno nuovo. Molto spesso essa riguarda le tifoserie, in special modo nella serie A.
Di certo la violenza è forse l’ultima delle azioni a cui penseremmo di assistere ad una partita tra ragazzini under 16. Eppure è quello che è avvenuto in un campo del Casertano. Il tutto è avvenuto ieri. Sul campo Talamonti, nella zona del mercato di Caserta, si stava disputando una partita dell’Asd Recale 2002.
Calcio e pugni all'allenatore
Nel corso della partita l’allenatore Enzo Casaccio della formazione recalese ha deciso di tenere in panchina uno dei giovani calciatori. La scelta però non è stata per nulla apprezzata dal nonno e dal padre del ragazzo, provenienti da Santa Maria a Vico, frazione San Marco Trotti. Alla fine della gara, tra l’altro vinta dal Recale, i due si sono avvicinati all’allenatore e lo hanno aggredito. Sono volati calci e pugni sotto lo sguardo degli altri spettatori e soprattutto dei giovani calciatori. Alla fine sono intervenuti dei dirigenti. L’allenatore ha riportato delle contusioni ed è stato costretto ad andare in ospedale dove poi ha sporto denuncia.
La decisione della società
I due aggressori ed il giovane sono stati allontanati dalla squadra. Sui social l’Asd Recale 2002 ha spiegato l’accaduto in un post: La Società ASD RECALE 2002 e i suoi istruttori sono vicini al Mister Enzo Casaccio per quanto successo durante l'ultima partita di campionato della Categoria Under 16: a fine gara il Mister è stato assalito da un genitore ed un suo parente, che contravvenendo alle regole e a qualsiasi forma di educazione è entrato nel terreno di gioco inveendo contro di lui. La dirigenza ha immediatamente allontanato sia il Tesserato che il Genitore dalla nostra Scuola Calcio.
Per cui la Società con questo comunicato vuole denunciare l'accaduto e dissociarsi da tali comportamenti che ben si discostano da ciò per cui i RAGAZZI sono in campo, ossia per FARE SPORT.
Ad avviso di tutti noi, gli allenamenti e le partite sono un momento di crescita e di divertimento dei giovani calciatori e non un momento di sfogo dei genitori e o spettatori, pertanto la Società si impegnerà sempre a denunciare tali eventi e prenderà sempre precauzioni e provvedimenti per evitarli al fine di far giocare i ragazzi in un ambiente Sereno e Sicuro”.