antica cittadella
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L'operazione dei carabinieri
L'operazione dei carabinieri

REGIONALE (Lucia Sforza)- Una significativa e vasta operazione di contrasto alla criminalità organizzata è stata condotta all'alba di oggi dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna

 

Retata anti-clan: sei arresti, colpito il gruppo Tammaro-Rea-Veneruso

L'intervento, coordinato dalla direzione distrettuale antimafia(DDA) di Napoli, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale partenopeo. Complessivamente, sei persone sono finite in manette, segnando un duro colpo agli equilibri criminali dell'area.

 

Colpito il gruppo Tammaro-Rea-Veneruso per associazione mafiosa

I soggetti raggiunti dalle misure cautelari sono ritenuti gravemente indiziati di far parte, a pieno titolo, del gruppo criminale noto come Tammaro-Rea-Veneruso, un sodalizio che esercitava la sua influenza criminale in modo predominante nel comune di Casalnuovo di Napoli e nelle zone limitrofe dell'area Nord della Provincia. Le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Napoli sono particolarmente gravi e complesse, e includono, a vario titolo, i reati di:

  • Associazione di tipo mafioso, finalizzata alla gestione del potere illecito sul territorio.
  • Detenzione e porto illegale di armi da fuoco, strumenti indispensabili per affermare la forza intimidatrice del clan.
  • Tentate estorsioni aggravate dal metodo Mafioso, indirizzate principalmente verso il tessuto economico locale.

 

Le estorsioni e il controllo esercitato sul territorio

Le indagini hanno svelato che le pressioni estorsive erano rivolte sistematicamente a una rete di commercianti e imprenditori locali. L'obiettivo ultimo era quello, tipico della Camorra, di consolidare il controllo criminale e il dominio economico sul territorio. Attraverso la minaccia e la violenza, il clan cercava di imporre la propria autorità, drenando risorse dalle attività produttive e alterando la concorrenza leale.

 

Il Ras detenuto continuava a dirigere l'organizzazione

Un elemento di particolare rilevanza, secondo quanto accertato dagli inquirenti, riguarda la figura del presunto capo del gruppo, il cosiddetto RAS. Nonostante si trovasse già detenuto in carcere, l'uomo avrebbe continuato a esercitare il suo potere e la sua influenza criminale. Le indagini hanno documentato come il Ras impartisse regolarmente ordini e direttive ai propri affiliati, indicando specifici obiettivi e definendo le strategie criminali da perseguire all’esterno, dimostrando la vitalità e la pericolosità dell'organizzazione anche in assenza fisica del suo leader.

 

Un nuovo duro colpo alla camorra, in attesa della sentenza

L’operazione di oggi si configura come un nuovo, significativo colpo inferto alle strutture della criminalità organizzata nel napoletano. Casalnuovo di Napoli e l'area circostante sono considerate aree ad alta densità criminale, per la presenza storica di gruppi legati ai clan più potenti della Camorra. La Procura, nel comunicato ufficiale, ha infine precisato che il provvedimento è stato emesso nella fase delle indagini preliminari e che, in ossequio al principio costituzionale, tutti gli indagati devono essere considerati innocenti fino a sentenza definitiva.