Omicidio della piccola Aurora, i due pediatri parlano in aula: "Mai vista la bimba"
In aula sono intervenuti anche la zia materna e il titolare delle pompe funebre

SANTA MARIA A VICO - La piccola Aurora, morta a Santa Maria a Vico il 2 settembre 2023 sul cui corpo furono trovate ustioni ed ecchimosi, in 45 giorni di vita non fu mai visitata da alcun pediatra. E' emerso nel processo per omicidio che vede imputati i due genitori della piccola in corso davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
La deposizione dei pediatri
Lo hanno ammesso i due pediatri, Francesco Barbato e Camilla Sgambato, sentiti come testimoni; quest'ultima, pediatra Asl, rispondendo al pm Stefania Pontillo, ha spiegato di non aver "mai visto la piccola" né di aver mai potuto "aprire una cartella a nome di Aurora" presso il suo studio. In aula si è poi discusso molto sull'uso della sugna quale "credenza popolare, ovvero rimedio scientificamente valido " per la guarigione delle ustioni; alla piccola Aurora infatti le ustioni erano state curate dai genitori con la sugna.
In aula anche la zia
Durante l'udienza è stata inoltre ascoltata la zia materna di Aurora, che ha dichiarato di non aver "mai visto alcun segno sul corpicino di Aurora", di essere stata "una zia presente" che si videochiamava quotidianamente con la sorella. Interessante anche la deposizione del titolare della ditta di pompe funebri Pasquale Russo, chiamato dal nonno paterno di Aurora prima del 118. Il 9 aprile scorso il nonno, aveva affermato in aula di aver chiamato le pompe funebri perché convinto che quella della nipote fosse una morte naturale, tanto da praticarle massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca. Russo ha riferito che "è cosa normale" che in tali circostanze venga chiamata prima la ditta di pompe funebri e poi il medico che deve constatare il decesso. "L'80% dei casi avviene con questa modalità ".