Frodi assicurative: revoca misura cautelare dell’obbligo di firma per un 40enne
L'uomo rimase coinvolto in frodi da oltre 4 milioni di euro. L'inchiesta svelò falsi incidenti, referti e complicità nel pronto soccorso

CASAL DI PRINCIPE (Lucia Sforza) - Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha disposto la revoca della misura cautelare dell’obbligo di firma per un uomo di 40 anni residente a Casal di Principe.
Frodi assicurative: revoca misura cautelare dell’obbligo di firma per un 40enne
L'uomo era rimasto coinvolto nella complessa e vasta inchiesta sulle Frodi assicurative, un sistema illecito che si stima abbia generato danni per milioni di euro. La decisione è stata assunta dalla Seconda sezione penale , presieduta dal Giudice Antonio Riccio, che ha accolto la richiesta avanzata dal difensore dell’imputato.
L'uomo rimase coinvolto in frodi da oltre 4 milioni di euro. L'inchiesta svelò falsi incidenti, referti e complicità nel pronto soccorso
L’indagine che aveva coinvolto il 40enne era stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa, con il supporto del Nas di Caserta. L’inchiesta aveva portato alla luce un sistema criminale altamente organizzato, basato sulla simulazione di falsi incidenti e sulla produzione di referti medici contraffatti . I danni stimati alle compagnie assicurative sono risultati ingenti, superando la soglia di oltre 4 milioni di euro .
Il meccanismo della frode negli ospedali del casertano
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo criminale attuava un meccanismo fraudolento e complesso:
- Faceva recapitare nei pronto soccorso degli Ospedali di Marcianise e Maddaloni persone che in realtà erano sane o che presentavano vecchie fratture non correlate a sinistri recenti.
- Questi soggetti, utilizzando Identità false e documenti falsificati , riuscivano a ottenere certificati medici che attestavano lesioni inesistenti.
- Tali referti venivano poi impiegati come prova per simulare sinistri stradali mai avvenuti, chiedendo conseguentemente risarcimenti ingiustificati alle compagnie assicurative.
Complicità sanitarie e documenti irregolari
Le indagini hanno anche documentato l'esistenza di complicità interne al settore sanitario. Nello specifico, alcuni operatori sanitari , tra cui medici e un infermiere dell’Ospedale di Marcianise, avrebbero contribuito alla truffa. Il personale infedele avrebbe "convalidato" documenti irregolari, facendoli apparire autentici. Inoltre, gli investigatori hanno scoperto false fatture relative a cicli di fisioterapia e referti diagnostici emessi da centri sanitari privi di autorizzazione sanitaria , tutti usati per conferire maggiore credibilità alle ingiuste richieste di indennizzo.
Alleggerimento della posizione e prossime fasi
La revoca della misura cautelare dell'obbligo di firma rappresenta un primo, significativo passo di alleggerimento per la posizione giudiziaria del 40enne indagato. Questa decisione precede le prossime fasi del processo che, secondo le intenzioni della Procura, dovrà fare piena luce sull’intera rete di truffe assicurative scoperta tra l’Agro Aversano e il resto del casertano.



