Operaio muore durante i lavori di scavo: lascia moglie e due figlie. NOME E FOTO
Tra pochi giorni avrebbe compiuto 54 anni: era un volontario della protezione civile

ROCCA D’EVANDRO/RAVISCANINA/ALIFE – E’ stata resa nota l’identità dell’operaio di 54 anni che ha perso la vita durante i lavori di scavo per la rete fognaria.
Ecco il nome
Si tratta di Francesco Porceddu, residente ad Alife, ma originario di Raviscanina. Avrebbe compiuto i 54 anni questo 21 agosto. Lascia una moglie e due giovani figlie. La notizia ha sconvolto tutti in paese, dove Francesco era molto conosciuto: faceva anche parte del locale nucleo dei volontari della protezione civile.
L'incidente sul lavoro
Giunti tempestivamente sul posto, i Vigili del Fuoco hanno trovato un uomo di 54 anni caduto all’interno di uno scavo profondo circa 2,5 metri, realizzato per lavori alla rete fognaria. L’operaio, durante le operazioni, avrebbe perso l’equilibrio cadendo nel fossato, battendo violentemente la testa e rimanendo in parte sepolto. I Vigili del Fuoco hanno provveduto con rapidità a liberare l’uomo, purtroppo però, una volta affidato al personale sanitario presente sul posto, non è stato possibile fare altro che constatarne il decesso. Sul luogo dell’incidente anche le forze dell’ordine per gli accertamenti di competenza.
La nota della Cgil
"Un’altra esistenza spezzata- dichiara Sonia Oliviero, Segretaria Generale della CGIL Caserta- Un’altra famiglia distrutta. Un altro nome che si aggiunge alla lunga lista di chi muore sui luoghi di lavoro. E lo diciamo con forza, il cordoglio non basta: serve una denuncia politica forte, netta, senza ambiguità. Le morti sul lavoro non sono mai casuali. Sono il prodotto diretto di un sistema che ha scelto il profitto, la velocità, il massimo ribasso, sacrificando la sicurezza e la dignità delle persone. Un sistema in cui spesso le imprese operano senza controlli, senza formazione, senza garanzie. Dove la precarietà è la regola e la vita di chi lavora è un dettaglio trascurabile. Il numero di infortuni anche mortali in provincia di Caserta continua inaccetabilmente a crescere: cifre spaventose, che gridano vendetta. Non accettiamo più il silenzio delle istituzioni, né la retorica vuota di chi parla di “fatalità” e si limita al cordoglio. Chiediamo azioni concrete, a partire dal pieno rilancio dell’*Osservatorio sulla Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro*, costituitosi presso la Prefettura di Caserta, che dopo un solo incontro e nonostante le ripetute sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, non ha ancora dato seguito al confronto. Serve una regia istituzionale permanente, che affronti strutturalmente questa strage quotidiana".