Reati ambientali, la Campania al primo posto per numero di casi
Ben 1.440 reati su 4.178 controlli. Tanti i processi come quello per la discarica Resit nel Casertano

REGIONALE – Reati ambientali nelle Regioni. A livello nazionale, la classifica delle regioni con più illeciti frutto dell'analisi aggregata dei dati relativi ai due "assi" della legge 68 del 2015 (delitti contro l'ambiente nel Codice penale e riforma del sistema sanzionatorio previsto nel Testo unico ambientale) vede al primo al primo posto la Campania, con 1.440 reati, 4178 controlli effettuati, e 382 sequestri per un valore di oltre 209 milioni di euro.
La classifica
Secondo posto per la Sardegna con 726 illeciti e prima per persone denunciate (1.627), una regione già segnalata in crescita anche nei dati complessivi del rapporto del 2024 di Ecomafia. Al terzo posto la Puglia (540 reati) che è prima, però per persone arrestate (100), seguita da Lombardia (498 reati) e Sicilia (482), quest'ultima è prima regione come valore economico dei sequestri effettuati, pari a 432,1 milioni di euro e la seconda come persone denunciate. Sesto posto, in classifica, per il Trentino-Alto Adige con 374 reati, il cui dato è frutto di tre tipologie di illeciti penali: l'applicazione della parte Sesta-bis del Testo unico ambientale, con 255 reati (art. 318-bis), pari al 68,2% del totale; il Codice di responsabilità degli enti (art. 25 del D.lgs 231/2001), con 58 reati e l'attività organizzata di traffico illecito di rifiuti (40 illeciti).
Il processo per la Resit a Caserta
"In questi dieci anni grazie alla legge sugli ecoreati - commentano Legambiente e Libera - tante denunce fatte sono diventate processi e sono arrivate le prime sentenze definitive come, ad esempio, quella per la gestione criminale della discarica Resit, in provincia di Caserta. Tutto ciò è stato possibile grazie a quella riforma di civiltà che ha visto finalmente la luce il 19 maggio del 2015 con l'approvazione della legge sugli ecoreati. Dell'importanza di questa normativa parleremo a ControEcomafie a Roma il 16 e 17 maggio e la due giorni dei lavori si concluderà con l'approvazione di un "Manifesto" in cui verranno raccolte le proposte che faremo al governo e al Parlamento e gli impegni che ci assumiamo, per rafforzare quella rivoluzione iniziata dieci anni fa e contrastare con più efficacia le ecomafie in tutti i settori dove fanno affari d'oro a discapito dell'ambiente, della salute dei cittadini e dell'economia"