Al servizio dei pazienti fino agli ultimi giorni: l'esempio di dedizione del medico sessano Rea
La testimonianza di un collega ci fa scoprire il volto umano di questo incredibile professionista recentemente scomparso

SESSA AURUNCA – Il proprio lavoro inteso come missione e sacrificio al servizio dei pazienti. Questo assioma per il dottor Federico Rea non era solo un concetto, ma un imperativo morale a cui rispondere sin da quando aveva indossato il camice.
In sala operatoria fino all'ultimo
A testimoniare il suo spirito di abnegazione che non ha ceduto o vacillato nemmeno negli ultimi giorni di vita è stato un collega sui social. Gli ultimi giorni di vita infatti il dottor Rea, già minato nel fisico e prossimo ad una fine che sapeva vicina, è comunque rimasto in sala operatoria per salvare la vita ad un paziente.
La rabbia per la situazione sanitaria della sua terra
La testimonianza del collega è di vitale importanza nel definire il volto umano di questo incredibile professionista anche per un altro motivo. Il dottor Rea, originario di Sessa Aurunca, ma da tempo cattedratico di Chirurgia Toracica a Padova, era allarmato e arrabbiato per la situazione della sanità campana: “Molti pazienti operati nella mia neurochirurgia, quelli con traumi toracici oltre quelli cranici o spinali, completavano i protocolli da lui a Padova. Era di Sessa Aurunca. Spesso abbiamo parlato del disastro organizzativo della sanità in Campania e nel Sud. Era incazzato con la sua terra natale, che amava, ma riteneva colpevole di ignavia e vittimismo. Come dargli torto. Andare da lui significava avere salva la vita. Ma trasferire un paziente critico costava. E questo mi “alienava” le simpatie della direzione aziendale”
Grave lutto per la comunità
Il dottor Rea era originario di Sessa Aurunca, per la precisione della frazione di Avezzano, ma da tempo viveva e lavorava in Veneto. La notizia della sua morte ha sconvolto la comunità del Casertano, dove il medico era non solo un volto noto, ma un vero e proprio orgoglio per Sessa.