Ecomafia, sono 412 gli ecoreati registrati nel Casertano nel 2024
Reso noto in questi giorni il dossier realizzato da Legambiente: tutti i dati

CASERTA – Reso noto in questi giorni da Legambiente il dossier Ecomafia 2024, il focus sui reati ambientali che si commettono in Italia.
I dati regionali e provinciali
Per quanto riguarda la provincia di Caserta, nel 2024 sono stati 412 gli ecoreati registrati con conseguenti 332 persone denunciate, 3 arresti e 217 sequestri. La Campania è sempre in testa alla classifica nazionale del ciclo dei rifiuti per numero di reati, 1.615 pari al 14,5% sul totale nazionale; enorme anche il numero di denunce, 1.543, di arresti, 37 e di sequestri, 836. A livello provinciale quest'anno Napoli con 605 reati conquista la maglia nera a livello nazionale, scende al quinto posto Avellino (283 illeciti penali), seguita da Salerno (253), Caserta (242). Dopo Napoli con 569 persone denunciate troviamo Salerno con 232, segue Caserta con 214 persone denunciate. Il maggior numero di sequestri in provincia di Napoli con 412, segue Salerno con 126 e Caserta con 125. La Campania è ancora la regione saldamente in testa alla classifica del cemento illegale: sono 2.424 i reati, quasi il 18% quelli contestati a livello nazionale ed è prima assoluta anche per numero di persone denunciate, oltre 2.547, e di sequestri effettuati, 390. A livello nazionale triplete con Salerno, Avellino e Napoli che guidano la classifica a livello provinciale. In provincia di Salerno si registrano 606 reati nel ciclo del cemento con 757 persone denunciate e 139 sequestri, in provincia di Avellino i reati sono 513, mentre 397 le persone denunciate, una persona arrestata e 37 sequestri. Segue Napoli con 378 reati, 456 persone denunciate, 4 arrestate e 136 sequestri
La situazione
"I numeri e le storie raccolte nel rapporto - ha Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - confermano il lavoro importante svolto da forze dell'ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura e dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Per contrastare gli eco criminali e la loro vera e propria arroganza, servono interventi decisi: ai risultati positivi prodotti fino ad ora dalla legge 68 n. 2015 sugli ecoreati, bisogna far seguire nuovi strumenti per contrastare anche le agromafia e l'abusivismo edilizio, altra piaga del Paese, rafforzando il sistema dei controlli ambientali, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. La lotta all'ecomafia passa soprattutto mettendo in campo un piano di politiche trasversali contro ecocriminali, dalle politiche industriali a quelle occupazionali, da quelle socio ambientali a quelle culturali. Bisogna ristabilire in Italia e in Campania la giustizia ambientale".