Omicidio Caprio, in aula il maresciallo: "La vittima era un usuraio"
Il maresciallo capo di Sessa ha ripercorso le risultanze delle indagini

CELLOLE – E’ stata un’udienza importante quella che si è svolta ieri alla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere sull’omicidio di Pietro Caprio, l’insegnante di educazione fisica di 58 anni, avvenuto il 4 novembre 2023 a Cellole. L’unico imputato è l’85enne di Baia Domizia Angelo Gentile.
Era un usuraio
In aula è stato ascoltato il maresciallo capo dei carabinieri Fabio Colameo in servizio presso la compagnia di Sessa Aurunca. Nelle sue dichiarazioni, il maresciallo Colameo ha ribadito alcune risultanze delle indagini dalle quali emerge chiara l’attività di usuraio del Caprio. Dalle verifiche è infatti emerso che “un suo collega docente di musica in un liceo a Formia che vantava un debito di 100mila euro per potersi sottoporre ad un delicato intervento chirurgico agli occhi, un cugino della vittima che aveva un debito di 5000 euro, così come la sorella del titolare di uno stabilimento balneare di Baia Domizia. Abbiamo accertato sei persone che vantavano un debito nei confronti di Caprio”.
Anche Gentile aveva un debito
Tra i vari debitori e vittime dell’usura c’era proprio Angelo Gentile che vantava un debito di 10mila euro. Il maresciallo Colameo è poi intervenuto sulle indagini coordinate dal comandante del Norm capitano Giovanni Russo, sottolineando come fossero state battute tutte le piste: non solo l’usura, ma anche quella passionale visto che il Caprio frequentava diverse donne tra cui anche la moglie di un maresciallo dei carabinieri in pensione di Mondragone. Si tornerà in aula nel mese di ottobre.
La ricostruzione della Procura
Angelo Gentile è sempre stato l’unico accusato del delitto, nonostante le sue dichiarazioni d’innocenza. I due si conoscevano da tanto: il Caprio aveva prestato infatti diverse migliaia di euro a Gentile. I due si erano sentiti fino a poche ore prima del delitto. Inoltre i filmati delle telecamere di quel 4 novembre ritraggono Caprio entrare nella stradina di campagna a bordo della Dacia Duster seguito dalla Fiat Palio di Gentile alle 14:21. Alle 14:37 invece si vede uscire l’84enne. In quel lasso di tempo secondo la tesi della Procura avrebbe sparato al Caprio e poi dato fuoco al corpo nell’auto. Nella casa del Gentile inoltre i carabinieri ritrovavano due fucili da caccia. Inoltre i Ris sul cappello dell’84enne hanno rinvenuto notevoli tracce di polvere da sparo. Gentile ha sempre dichiarato di essere innocente e di conoscere la vittima dal 2002 quando cioè il Caprio gli prestò la somma di 10mila euro la cui ultima rata risale a qualche settimana prima del delitto. Inoltre l’84enne dopo le prime incertezze ha confermato di essersi recato sul luogo dell’omicidio con la propria auto, ma di aver visto solo il Caprio in compagnia di una donna.