AVERSA – Si è aperto nella giornata di ieri il processo a Paolo Scarano, l’ex militare di 35 anni di Casal di Principe, reo confesso dell’omicidio del 56enne Paolo Menditto ucciso con 19 coltellate nella sua casa nel rione Unrra Casas di via Saporito ad Aversa.

La prima udienza

Scarano si è presentato davanti alla seconda sezione della Corte d’Assise di Napoli per rispondere dell’accusa di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà. In realtà Scarano, attuialmente detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, aveva richiesto il rito abbreviato, ma per legge in questo caso non si è potuto procedere. Nel corso dell’udienza sono stati ammessi i mezzi di prova ed è avvenuta la costituzione di parte civile dei familiari della vittima. Si torna in aula a giugno per le dichiarazioni del medico legale che ha effettuato l’autopsia. 

La ricostruzione del delitto

Stando alle ricostruzioni, l’assassinio è avvenuto verso le 3 di notte nella casa del Menditto. Scarano, armato di coltello, si sarebbe recato sul posto a causa della gelosia scaturita da presunti rapporti che la sua fidanzata avrebbe avuto con il Menditto in cambio di dosi di droga. Sarebbe quindi scaturita una discussione accesa che poi sarebbe degenerata e terminata con l’omicidio del Menditto il quale avrebbe detto al suo assassino: “Che fai, mi stai uccidendo? Per lei? E ne vale la pena”. Dopo queste esternazione, Scarano sarebbe scappato via. Stando sempre al suo racconto, avrebbe saputo della morte dell’uomo solo dalle notizie sui social.