antica cittadella
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REGIONALE (Lucia Sforza)- Un'articolata indagine della Procura di Salerno ha portato all'esecuzione di una misura cautelare nei confronti di tre uomini accusati di furto aggravato in concorso ai danni delle infrastrutture di comunicazione. I tre indagati sono stati sottoposti alla misura dell'obbligo di dimora a seguito dei gravi disagi causati sul territorio della provincia.

I destinatari del provvedimento, emesso dal GIP di Salerno su richiesta della Procura locale, sono Vincenzo Bottino, Giovanni Marigliano e Vincenzo Briola, tutti residenti nella zona. I fatti contestati si riferiscono a una serie di furti avvenuti nel periodo compreso tra maggio 2024 e marzo 2025.

 

Il colpo alle centrali di Tramonti

I furti erano stati mirati e metodici: i malviventi si erano introdotti in diverse occasioni nelle centrali di telecomunicazione situate nel comune di Tramonti, in provincia di Salerno.

L'obiettivo specifico era l'asportazione di componenti in plastica, in particolare sono state rubate ben ventotto testine di plastica, per un valore complessivo stimato in 12.000 euro.

L'interesse dei ladri non era la plastica in sé, ma i preziosi metalli contenuti all'interno dei terminali. Il bersaglio erano i contatti costituiti da:

  • Rame
  • Berillio
  • Bronzo fosforoso
  • Platino

Una volta rubati, questi metalli sarebbero stati recuperati e rivenduti sul mercato nero, alimentando il circuito illegale del riciclo di metalli.

 

Danno collettivo: 2.800 utenze telefoniche interrotte

Le conseguenze dei furti sono state devastanti per la comunità locale. Le testine di plastica rubate, infatti, contenevano i terminali di ben 2.800 utenze telefoniche fisse che servivano circa tremila cittadini.

L'asportazione di queste componenti essenziali ha causato gravi malfunzionamenti e interruzioni sulle linee, creando enormi disagi non solo ai privati cittadini, ma anche ai pubblici servizi che fanno affidamento sulla linea fissa per le comunicazioni essenziali. La Procura ha potuto contestare l'aggravante non solo per il furto in sé, ma anche per il danno sociale e la compromissione di un servizio pubblico fondamentale.

I tre uomini sono ora chiamati a rispondere del furto aggravato mentre l'obbligo di dimora li vincola alla permanenza nel proprio comune di residenza in attesa del processo.