Banda di rapinatori di Rolex sgominata dalla Squadra Mobile: ci sono anche casertani
Le vittime predilette erano i turisti: metodi collaudati e ruoli ben definiti

CASERTA - Gli investigatori della Squadra Mobile di Lucca hanno documentato l'esistenza di uno schema ben collaudato e usato per ogni colpo dai rapinatori: unitamente a dei complici, che li seguivano a bordo di autovetture, percorrevano in motocicletta le strade piu' trafficate della localita' turistica a caccia della loro vittima; appena individuata, attendevano il momento giusto (ad es. che scendesse dall'autovettura o uscisse dal locale in cui era stata notata), e, dopo averla aggredita, le strappavano l'orologio. Trattasi di una banda che con estrema violenza verso le vittime, alcune delle quali persone anziane (uno di loro e' stato colpito da pugni al volto ed al torace).
Ruoli ben definiti
Ognuno dei componenti aveva un ruolo ben preciso: si va dagli esecutori materiali delle rapine a chi si occupava di movimentare gli scooter utilizzati per compiere il crimine, allo scopo di eludere eventuali controlli delle Forze dell'ordine, provvedendo a condurli anche all'estero, in localita' turistiche come Ibiza, Saint Tropez, luoghi in cui hanno compiuto analoghi colpi con lo stesso modus operandi e la medesima violenza di esecuzione. In particolare, due degli indagati, al vertice dell'associazione a delinquere, con funzione di promotori ed organizzatori dell'associazione, sebbene detenuti ad Ibiza, ove sono stati tratti in arresto per rapine di Rolex, continuavano ad avere contatti con i sodali in Italia, fornendo indicazioni operative e assumendo, quindi, il ruolo di leader del gruppo criminale, in quanto sceglievano e approvavano i componenti della banda, nonche' le localita' ove colpire, provvedendo a reperire i mezzi di trasporto e a finanziare il costo dei viaggi. Tra i componenti della banda c'era anche chi, per ogni rapina, si occupava di trovare una "base logistica", dove soggiornare per le "trasferte del crimine".
I provvedimenti
A seguito dell'esecuzione delle misure cautelari, nove degli indagati sono stati messi agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, quattro, invece, sono stati sottoposti alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; il resto della banda, per le posizioni marginali, sono stati denunciati a piede libero. Le attivita' esecutive hanno visto il contributo operativo anche della Squadra Mobile di Napoli e altresi' il supporto delle Squadre Mobili di Caserta, Foggia, Avellino e Salerno oltre che del Reparto prevenzione Crimine Campania con cui gli investigatori della Squadra Mobile di Lucca hanno lavorato con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo.