Condizioni critiche in carcere, la protesta dei detenuti arriva in Parlamento
La deputata Debora Serracchiani ha presentato un'interrogazioni ai ministri della Giustizia e della Salute

SANTA MARIA CAPUA VETERE – L’allarme lanciato da un gruppo di 70 detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, sulle condizioni critiche della loro detenzione, arriva in Parlamento.
L'interrogazione
Le richieste dei detenuti infatti sono stati raccolti dalla deputata del Pd Debora Serracchiani che ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia e della Salute
"Al Ministro della Giustizia, al Ministro della Salute - Per sapere - premesso che: con una lettera indirizzata al Dottor Giuseppe Nese, direttore UOC Coordinamento Sanità Penitenziaria, un gruppo di detenuti della Casa circondariale Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere ha lanciato un appello in merito alla gestione della salute nel carcere dove sono ristretti; i detenuti lamentano una grave insufficienza di accesso alle cure e ai trattamenti medici da ormai quasi due anni, che andrebbe dalla assenza quasi totale di medici generici fino alla insufficiente e inadeguata assistenza per pazienti oncologici; ai pazienti diabetici non verrebbero inoltre somministrate le cure da oltre un mese; nella lettera i detenuti lamentano una non sufficiente presenza del dottor Pasquale Iannota, dirigente sanitario, che non avrebbe, a quanto riportano, voluto incontrare nemmeno una loro delegazione per un confronto, e chiedono una complessiva maggiore presenza delle figure sanitarie in reparto e cure adeguate; nell’istituto non sono presenti reparti detentivi ospedalieri nonostante avrebbero dovuto essere allestiti sin dal 2000, e i detenuti affetti da disturbi psichiatrici risulta siano gestiti come detenuti ordinari a causa dell’assenza di posti nelle Rems; il cosiddetto repartino di Santa Maria Capua Vetere è stato istituito presso un ospedale privo di pronto soccorso e dotato di poche unità specialistiche, con il risultato che si rende necessario spostare i detenuti in altri ospedali in ricovero anche per fare solo le radiografie; il sistema dell’esecuzione penale nel nostro Paese è al collasso; la presenza di persone in condizioni psichiatriche difficili tra i detenuti è molto alta, così come quella di persone in stato di depressione o di dipendenza da sostanze stupefacenti; la presenza di psicologi, psichiatri, personale sanitario è modestissima, e le REMS, destinate a soggetti psichiatrici pericolosi, non sono sufficienti per distribuzione e posti per l’accoglienza, il tutto aggravato dal sovraffollamento, dalla carenza di personale, dalle difficoltà di accesso all'assistenza medica e alla difficile continuità delle cure tra il carcere e il territorio; nel 1946 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo l’assenza di malattie” e sancisce che “L’ incarcerazione non dovrebbe mai diventare una condanna a una salute peggiore”; l’ordinamento penitenziario garantisce il diritto alla salute e ad un trattamento detentivo conforme a umanità:
Misure immediate
Se i Ministri interrogati non ritengano, ciascuno per le proprie competenze, di dover adottare immediate misure volte a verificare le condizioni della gestione della salute nella Casa circondariale Francesco Uccella di Santa Maria Capua e ad intervenire adeguatamente e con sollecitudine, mettendo a disposizione personale e spazi adeguati, al fine di garantire il diritto alla salute costituzionalmente protetto. FIRMATARI SERRACCHIANI, GIANASSI, SCARPA, DI BIASE, LACARRA