L'azienda bufalina
L'azienda bufalina

VILLA LITERNO - I Militari appartenenti al Nucleo Carabinieri Forestale di San Gregorio Matese, di turno di emergenza ambientale 1515, allertati dalla Centrale Operativa 112 di Casal di Principe per un presunto spargimento anomalo di liquami zootecnici, si sono portati in comune di Villa Literno, alla località “Chiusa Grande”, per esperire un controllo alla azienda bufalina oggetto di segnalazione.

SEQUESTRATA UN'AREA IN LOCALITA' “CHIUSA GRANDE”

Sul posto sono risultati presenti, oltre il titolare dell’allevamento, anche personale medico veterinario dell'ASL di Caserta e tecnici dell’ARPAC di Caserta.

All’esito del sopralluogo si è riscontrata una non corretta gestione dei reflui zootecnici in quanto vi era strato continuo di liquame, a partire dalle stalle fino al limitrofo terreno coltivato, per una superfice interessata di oltre 1000 mq.

Anche la documentazione amministrativa relativa alla gestione dei reflui prodotti in azienda è risultata scaduta da diversi anni.

Gli accertamenti svolti hanno fatto quindi riscontrare un’attività di gestione non autorizzata di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da effluenti zootecnici.

DENUNCIATO IL TITOLARE DELL'AZIENDA

Per cui i predetti militari hanno proceduto al sequestro giudiziario delle aree interessate dall’illecito smaltimento dei liquami zootecnici e di un’autovettura fiat Punto rinvenuta in evidente stato di abbandono sul suolo nudo, deferendo all’autorità giudiziaria, in stato di libertà, il titolare dell’azienda zootecnica, per il reato di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi costituti da effluenti zootecnici.

DIFFERENZA TRA RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI

In base al D.lgs. n.152 del 3 aprile 2006 e successive modifiche e integrazioni, tra i rifiuti speciali è possibile distinguere anche tra pericolosi e non pericolosi.

In questo scenario, vengono definiti rifiuti non pericolosi quelli che non contengono al loro interno sostanze considerate pericolose o potenzialmente dannose: la pericolosità di un rifiuto, infatti, è determinata dal fatto che questo possa essere o meno esplosivo, comburente, infiammabile, irritante, tossico, cancerogeno, corrosivo, infettivo, mutageno, sensibilizzante o ecotossico. Al contrario, si identificano come pericolosi tutti quei rifiuti che dovessero contenere al loro interno questo genere di sostanze pericolose o potenzialmente dannose.

I rifiuti, però, possono avere più di una classe di pericolo. Nel caso in cui dovesse verificarsi una compresenza di più fattori di rischio, dunque, sarà necessario applicare tutte le caratteristiche di pericolo presenti per ottemperare in maniera corretta allo smaltimento del rifiuto in questione.

In base al codice CER, un rifiuto può essere distinto in non pericoloso “assoluto” o pericoloso “assoluto”; non sempre, tuttavia, conoscere il codice CER di un rifiuto è sufficiente per conoscerne anche le classi di pericolo: infatti, nel caso in cui ci trovassimo davanti ad un codice pericoloso assoluto, sarà comunque necessario svolgere le necessarie indagini per stabilirne i rischi specifici.

Il sequestro dell'area in località “Chiusa Grande”