Il sistema dei narcos, sgominata organizzazione: 15 arresti
Il traffico di droga tra depositi nascosti e viaggi camuffati: droga tra zucche e prodotti agroalimentari, base operativa in Italia e spedizioni dalla Spagna

REGIONALE (Sforza Lucia) -Ognuno sapeva cosa fare: chi confezionava la droga, chi la trasportava, chi la custodiva e chi la smerciava. È questo l’organigramma smascherato da un’operazione congiunta di polizia e guardia di finanza, che ha portato a 15 arresti – tra carcere e domiciliari – e all’individuazione di una filiera criminale ben oliata. Al centro del sistema, la rotta tra l’Italia e la Spagna.
La “regia” dall’estero e la spedizione mimetizzata
A coordinare le spedizioni sarebbe stata Sonia Perez Alcaraz, 43 anni, destinataria di un mandato di arresto europeo. La droga, nascosta tra prodotti agroalimentari, veniva trasportata fino a un primo punto di stoccaggio refrigerato presso un centro commerciale specializzato, dove veniva scaricata in box affittati appositamente.
Zucche come copertura: la strategia del nascondiglio
In uno dei viaggi, l’hashish era stato nascosto tra le zucche a bordo di un autoarticolato guidato da un cittadino spagnolo. I colli con la sostanza stupefacente venivano occultati sotto il carico “ufficiale” e conservati per la notte in celle frigorifere. Poi il trasferimento avveniva tramite furgoni o addirittura auto private verso nascondigli in città e abitazioni.
Gli arrestati e i luoghi del traffico
L’ordinanza del Gip ha colpito 10 persone con il carcere e 5 con i domiciliari. Tra questi, alcuni già noti alle forze dell’ordine e due fratelli che avevano già gestito in passato un carico di 619 kg di hashish, sequestrato nel 2023, sempre nascosto tra le zucche. A gestire i vari snodi, anche soggetti residenti in zone lontane dai contesti più noti della criminalità organizzata.
Organizzazioni parallele, traffico continuo
Le indagini hanno evidenziato la presenza di due gruppi criminali distinti, attivi in contemporanea e dediti al traffico di hashish e marijuana. Uno dei gruppi nascondeva la merce in depositi improvvisati, l’altro faceva base direttamente nelle abitazioni dei sodali, spostando ingenti quantitativi in modo costante per oltre un anno e mezzo.
Un giro milionario sotto gli occhi di tutti
In totale, sono state sequestrate cinque tonnellate di droga. Il valore al dettaglio della merce superava ampiamente gli 8 milioni di euro. Un business nascosto tra cassette di ortaggi e magazzini refrigerati, ma capace di generare profitti enormi. Le frasi captate dalle intercettazioni (“Mi hai capito, sì?”) sono ora la prova che il sistema era tanto semplice quanto spregiudicato.