antica cittadella
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VILLA LITERNO (Lucia Sforza)- Si è chiusa dietro le mura del carcere di Palermo la vita di Vincenzo Ucciero, 56 anni, un nome di spicco nel panorama criminale dell'area liternese, storicamente legato al potente Clan dei Casalesi. Conosciuto negli ambienti della Camorra con i soprannomi di "Cuoll" e "Paper", Ucciero era detenuto da tempo.

La notizia del decesso è stata diffusa nella mattinata di oggi, confermando che l'uomo era affetto da una grave e incurabile malattia oncologica. Il tumore, contro cui lottava da tempo, ha portato alla morte all’interno dell'istituto penitenziario, dove era ristretto in regime carcerario ordinario o speciale, dato il suo spessore criminale.

 

Misure di ordine pubblico: niente esequie in pubblico

Il dettaglio di maggiore rilevanza, e che sottende la pericolosità e l'influenza esercitata dall'uomo sul territorio, è la decisione delle autorità di vietare i funerali pubblici nel suo comune d’origine, Villa Literno (Caserta).

Questo provvedimento non è un atto isolato, ma rientra in un protocollo di ordine pubblico che la Prefettura e le Forze dell'Ordine applicano sistematicamente ai decessi di personaggi di alto livello della criminalità organizzata. L'obiettivo primario è duplice e mirato a preservare la legalità nel Casertano:

  • Impedire Assembramenti e Segnali di Forza: Un funerale pubblico di un ras può facilmente trasformarsi in un'imponente manifestazione di potere e di consenso, fornendo un palcoscenico per l'esaltazione della figura criminale e per la dimostrazione di forza del clan ancora attivo.
  • Evitare l'Apologia di Camorra: La limitazione mira a prevenire l'afflusso di affiliati, simpatizzanti e curiosi che potrebbero trasformare l'evento in una vera e propria apologia di reato, in aperto contrasto con i valori civili e democratici.

Il divieto imposto specifica che le esequie dovranno svolgersi in forma strettamente privata, presumibilmente in un orario riservato e in luogo protetto o, in alternativa, in forma privata direttamente all'interno della struttura carceraria o cimiteriale di Palermo, con la successiva traslazione della salma.

 

Il contesto criminale: la sfera di Ucciero nel liternese

Vincenzo Ucciero era una figura ben inserita nelle dinamiche del Clan dei Casalesi, una delle organizzazioni mafiose più potenti d'Italia. Il suo peso specifico si concentrava in particolare nell'area del Liternese e nelle zone limitrofe dell'Agro Aversano.

La sua scomparsa, sebbene dovuta a cause naturali e avvenuta in regime di detenzione, non lascia indifferenti gli investigatori, poiché la morte di un leader o di un membro influente crea inevitabilmente un vuoto di potere o un riassetto delle gerarchie criminali sul territorio di competenza. Le forze dell'ordine mantengono alta l'attenzione per monitorare eventuali frizioni o tentativi di ascesa da parte di nuove leve o fazioni rivali che potrebbero approfittare della situazione.

Il divieto di una cerimonia pubblica a Villa Literno funge quindi anche da chiaro segnale dello Stato, che non intende tollerare alcuna celebrazione che possa onorare o riaffermare l'influenza di chi ha operato per anni nell'ombra della Camorra.