antica cittadella
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MARCIANISE/PORTICO DI CASERTA - "Come Tma accettiamo questa nuova importante sfida industriale e, dal primo settembre, accogliendo tutti i 404 lavoratori ex Jabil al sito di Marcianise, saremo pronti a crescere come ci chiedono i nostri clienti, abbinando progettazione e produzione. Peccato solo che alcuni addetti ancora non accettino la realtà, ovvero che Jabil ha aiutato il territorio casertano, evitando di far perdere 400 posti di lavoro". Così Aniello Stellato, ceo del Gruppo industriale Tme, si è presentato ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa tenuta in un hotel a Caserta per illustrare il progetto industriale di Tma, la controllata del gruppo Tme che ha acquisito a fine luglio dalla multinazionale Usa Jabil lo stabilimento di Marcianise (Caserta) con i suoi 404 dipendenti. 

L'attacco ai giornalisti

I giornalisti, a fine conferenza, sono stati anche duramente attaccati da una ventina di lavoratori presenti all'esterno, con bandiere del sindacato Usb: "vergogna", "ladri", "quanti soldi vi hanno dato", alcune delle accuse lanciate ai cronisti. Ci sono stati momenti di tensione ed è dovuta intervenire la polizia per permettere ai giornalisti di andarsene senza conseguenze. "Non capisco la rabbia di questi lavoratori", ha evidenziato Stellato, che ha elencato alcune delle garanzie che rendono diversa la soluzione Tme rispetto a quelle adottate in passato da Jabil per ridurre l'organico e che non hanno funzionato. La prima e più importante garanzia per il futuro occupazionale e produttivo dei lavoratori ex Jabil è l'ingresso con il 45% del capitale in Tma di Invitalia, società del Mef di cui è braccio operativo; "ingresso che avverrà entro il 30 settembre" ha garantito Stellato. 

Tra garanzie e cassa integrazione

Il capitale sociale è di 5 milioni, tre verranno versati da Tme, due da Invitalia. Altra garanzia è la dote finanziaria di diversi milioni di euro che Jabil ha lasciato con l'addio a Marcianise, una sorta di "salvadanaio" cui si potrà comunque ricorrere; ed infine l'assistenza e il supporto, specie per la parte ingegneristica, che Jabil assicurerà nei prossimi tre anni fin quando la Tma non andrà a regime. Per i 404 lavoratori ci sarà cassa integrazione a rotazione, come negli anni scorsi; ammortizzatore che nel 2025 riguarderà 150 lavoratori, 100 nel 2026 e 50 nel 2027. "La forza di Tme, che è anche il suo core business - spiega Stellato - è la progettazione e la produzione di sistemi per il collaudo dei processi elettronici". I clienti, specie quelli del comparto Difesa, come Leonardo, hanno spinto perché Tme aumentasse l'organico e la produzione. "Ma oltre alla Difesa, guardiamo con grande attenzione al settore ferroviario, in grandissima espansione, e della mobilità", ha sottolineato Stellato.