antica cittadella
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VALLE CAUDINA – Non andrà in carcere il pediatra originario della Valle Caudina, accusato di aver compiuto violenza sessuale su 11 madri dei suoi piccoli pazienti. La Corte d’Appello di Bologna ha infatti riformato la sentenza di primo grado, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Vittorio Fucci e Federico Filippo.

La condanna in primo grado

In primo grado, il medico era stato condannato dal Tribunale di Parma a 3 anni e 8 mesi di reclusione, con l'accusa di aver molestato sessualmente diverse donne nel centro medico in cui esercitava. Le denunce delle vittime erano state supportate anche dalla testimonianza di un’ostetrica, che aveva confermato il comportamento inappropriato del medico.

La condanna iniziale prevedeva la reclusione obbligatoria, trattandosi di reato considerato ostativo alla sospensione della pena. Tuttavia, la Corte d’Appello ha accolto la tesi della “minore gravità” dei fatti, come previsto dal comma finale dell’articolo 609 bis del codice penale, che riguarda la violenza sessuale.

Pena ridotta

Di conseguenza, la pena è stata ridotta a 2 anni e 7 mesi, e rientra ora tra quelle non ostative alla sospensione dell’esecuzione della pena: il medico non entrerà quindi in carcere.

Nonostante la significativa riduzione della pena, la difesa ha annunciato ricorso in Cassazione, con l’obiettivo di ottenere l’assoluzione completa dell’imputato.

La vicenda ha avuto ampia eco a livello mediatico e sui social, suscitando forte indignazione nell’opinione pubblica, soprattutto per la decisione finale che consente al medico di evitare la detenzione, nonostante il numero e la gravità delle accuse. Restano vive la rabbia e le domande delle vittime, mentre la giustizia prosegue il suo iter.