antica cittadella
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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra scioglie la riserva e si candida ufficialmente alla presidenza della Provincia di Caserta.

L'annuncio

A renderlo noto è stato lo stesso primo cittadino sammaritano attraverso una nota stampa in cui delinea anche il suo programma politico: “Le note vicende dell’ultimo anno rendono evidente a tutti che la Provincia di Caserta abbia bisogno, adesso, di un forte cambio di passo e, su alcuni aspetti, di un netto cambio di direzione rispetto al recente passato. Dopo una lunga riflessione ho deciso di presentare la mia candidatura alle prossime elezioni del 27 giugno per la carica di Presidente; sarei onorato di dare il mio contributo, nei prossimi due anni, per traghettare la Provincia di Caserta verso un orizzonte di forza e di credibilità istituzionale, mettendo a disposizione della comunità provinciale, con spirito di servizio, l’esperienza maturata non solo nei nove anni da amministratore della mia città, ma anche in quelli trascorsi alla guida unitaria di altri enti di secondo livello quali il Consiglio Distrettuale di Caserta dell’EIC prima e l’EDA Caserta dopo.

La necessità di pianificazione

Oggi va programmato il futuro della Provincia di Caserta sulla base di un’agenda ambiziosa di pianificazione territoriale, di progettualità e di investimenti che siano il frutto di una discussione ampia e di scelte condivise, con un doveroso e strategico rafforzamento politico del ruolo consultivo riservato all’assemblea dei sindaci. E’ questo il momento di una condivisa visione strategica del futuro della nostra provincia, di guardare al dopo PNRR, di prepararsi adeguatamente ai finanziamenti ordinari ed anche a quella fetta significativa rappresentata dai fondi europei diretti, con una macchina amministrativa che si confronti con l’Università e i centri di ricerca con l’obiettivo di un miglioramento delle infrastrutture, della mobilità, della transizione energetica e della valorizzazione culturale di una delle province più belle d’Italia, un crescita che tenga insieme sviluppo e sostenibilità ambientale.

Sfruttare le potenzialità

La mia visione è quella di una presidenza che metta al centro della sua azione politica quotidiana i cittadini e i nostri bellissimi territori, che miri a valorizzarne le straordinarie potenzialità in piena e continua sinergia con le 104 amministrazioni comunali, senza incomprensibili e, soprattutto, inutili differenziazioni fra comunità e tanto meno fra aree della provincia; la nostra Terra di lavoro, la nostra Provincia è la straordinaria e unica combinazione fra l’area del Matese, il litorale Domizio, il Parco di Roccamonfina, la piana del Volturno, l’agro aversano, la conurbazione continua da Capua a Maddaloni e la valle di Suessola e non si può ragionare se non in termini di un bellissimo tutt’uno. Vorrei una provincia che faccia costantemente rete con le altre istituzioni del territorio, che miri a raggiungere l’obiettivo della più trasparente ed efficiente azione amministrativa, garantendo, al tempo stesso, la massima eticità dell’azione politico-amministrativa e la netta  separazione fra indirizzo politico e aspetto meramente gestionale, una Provincia che abbia un proficuo e sinergico rapporto di reciproca collaborazione istituzionale con la Regione Campania e con il Governo nazionale, indipendentemente dal colore politico di chi ne è, o ne sarà, alla guida.

Un compito gravoso

Sono perfettamente consapevole del gravoso compito e del lavoro che attende chi si ponga l’obiettivo di una netta discontinuità nel modello di guida dell’ente provincia ma sento il dovere di provarci,  di non sottrarmi a tale responsabilità, anche perché ho avuto il piacere e l’onore di svolgere il ruolo di consigliere provinciale, quando ancora votavano i cittadini, e ho conservato un forte legame con tale istituzione; del resto ho già provato nel 2021 in un momento in cui i tempi per un cambiamento evidentemente non erano del tutto maturi, presentandomi, allora, in alternativa al candidato poi rieletto presidente e al candidato della destra. Oggi tanti amministratori casertani, anche con diverse sensibilità, sono sicuri, come me, che questo sia necessariamente un tempo diverso, un tempo non più differibile, il tempo di guardare ad un obiettivo altro ed alto in cui la Provincia sia un sicuro riferimento morale ed istituzionale per tutti i sindaci che si impegnano e lavorano quotidianamente con serietà e fra mille difficoltà per prendersi cura delle comunità che li hanno eletti; sono fermamente convinto che tale risultato ambizioso possa essere raggiunto solo con una grande sinergia, con un patto, con una solida alleanza fra il futuro presidente e i sindaci e gli amministratori di questa bellissima ma, purtroppo troppe volte, tormentata terra.

Nessuna etichetta politica

Per dovere di chiarezza nei confronti dei cittadini e degli amministratori di questa provincia tengo anche a precisare, rispetto a quanto ho letto in queste settimane in alcuni articoli in cui vengo indicato come il candidato di “qualcuno” o di “questa” piuttosto che di “quella” forza politica, che da nove anni sono il Sindaco di S. Maria C.V. e mai sono stato etichettato, neanche dai miei oppositori, come il sindaco di “qualcuno”. Ho il massimo rispetto verso tutti e sono onorato per il sostegno, ma intendo semplicemente essere il candidato di tutti quegli amministratori che pensano che la Provincia di Caserta debba intraprendere, adesso e non domani, un percorso nuovo, senza dubbio complesso all’inizio, che, recuperando quanto di buono è stato fatto in questi anni, sarà certamente destinato a raggiungere obiettivi importanti. Immagino un Presidente che non sia un uomo solo al comando ma primus inter pares,  che sappia fare sintesi fra idee diverse e lavorare in squadra e costantemente al fianco dei 104 Sindaci, non solo per programmare e migliorare la viabilità e le scuole provinciali che insistono sui loro bellissimi territori, ma anche per essere un sostegno solido, soprattutto per i piccoli comuni, fornendo vari servizi grazie ad una digitalizzazione sempre più avanzata, con l’obiettivo primo ed ultimo del bene comune”.