Emergenza cave nel Casertano, WWF presenta emendamenti al disegno di legge
E' la provincia più colpita dall'attività estrattiva: degrado ambientale, rischi sanitari e conflitti sociali

REGIONALE/CASERTA - La Campania è tra le regioni italiane più colpite dagli impatti ambientali derivanti dalle attività estrattive. Per questo motivo, il WWF ha trasmesso alla IV Commissione Permanente della Regione Campania, una serie di emendamenti al Disegno di Legge “Disposizioni in materia di estrazioni dai corsi d'acqua, riqualificazione delle cave e contributi e polizze per attività estrattiva. Modifiche alla legge regionale n. 54/1985”.
Le osservazioni intendono rafforzare la tutela degli ecosistemi, introdurre maggiori controlli e garantire che la gestione delle cave e delle estrazioni fluviali avvenga nel rispetto della legalità, della scienza e degli impegni europei.
Estratti fluviali: proteggere i fiumi e la biodiversità
I dragaggi massivi e non regolati stanno compromettendo habitat preziosi per pesci, anfibi e microfauna, oltre a indebolire i cicli naturali dei sedimenti. Per questo, si chiede che ogni estrazione sia subordinata a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e a limiti quantitativi definiti su base scientifica. La Regione dovrebbe inoltre privilegiare le Nature Based Solutions – interventi di rinaturalizzazione e opere ecologiche – in linea con le strategie UE su clima e biodiversità.
Rischio di sfruttamento eccessivo: difendere coste e comunità
Il prelievo eccessivo di sabbia e ghiaia favorisce l’erosione costiera e l’instabilità dei corsi d’acqua. Nel caso della Campania, il litorale Domizio è già in condizioni critiche. Gli emendamenti chiedono limiti stringenti e il divieto di estrazioni in aree protette e zone RAMSAR, in coerenza con gli obblighi internazionali.
Riqualificazione delle cave: bonifica, non nuove aperture
La Campania conta oltre 400 cave dismesse o abusive, spesso abbandonate a degrado e infiltrazioni criminali. La proposta è chiara: la riqualificazione deve puntare su bonifica, rinaturalizzazione e recupero della biodiversità, evitando che la “ricomposizione” diventi un pretesto per nuove attività estrattive. Un piano regionale di recupero ecologico garantirebbe trasparenza e coerenza con gli obiettivi del PNRR.
Monitoraggio e valutazioni ambientali: trasparenza e controllo
Senza VIA e monitoraggio indipendente, gli impatti cumulativi sfuggono al controllo pubblico. Gli emendamenti prevedono un sistema di monitoraggio continuo, indipendente e con dati accessibili ai cittadini: uno strumento per prevenire contenziosi e rafforzare la fiducia della popolazione.
Prevenzione, sanzioni e legalità
I contributi economici delle cave non devono trasformarsi in condoni mascherati. Le proposte introducono sanzioni proporzionate al danno e al profitto illecito, interventi immediati di ripristino ecologico e la regolamentazione dei periodi estrattivi per proteggere i cicli riproduttivi della fauna. Un messaggio forte contro l’abusivismo e la criminalità ambientale.
Ridurre le cave, valorizzare le alternative
Il territorio di Caserta, ribattezzato “Caverta” per l’alta concentrazione di cave, è un simbolo delle criticità regionali: degrado ambientale, rischi sanitari e conflitti sociali. Gli emendamenti propongono una riduzione progressiva delle attività estrattive, puntando invece su riciclo, riuso dei materiali e innovazioni tecnologiche. Il coinvolgimento delle comunità locali nei processi di monitoraggio è considerato essenziale per garantire trasparenza e accettabilità sociale.
La suddetta legge ha suscitato un ampio dibattito politico a livello istituzionale. La Regione Campania ha l’occasione di trasformare la gestione delle cave da problema cronico a opportunità di sostenibilità, legalità e tutela del territorio.
Gran parte delle osservazioni WWF sono state rappresentate attraverso gli emendamenti della consigliera Gaeta e del Presidente del CR Oliviero. L’associazione è fiduciosa che la maggior parte vengano accettati.