CASAL DI PRINCIPE – Non cambia il regime carcerario dell’ex boss dei casalesi Francesco Schiavone detto Cicciariello. L’esponente del sodalizio criminale, stando alla decisione della prima sezione della Corte di Cassazione, resterà al carcere duro come confermato anche dal giudice di sorveglianza di Roma.

La posizione dei giudici

I giudici hanno sottolineato infatti "perdurante e spiccata pericolosità sociale del detenuto" nonostante la sua dissociazione dal clan, avvenuta nel 2015 con la confessione dei vari reati commessi tra cui diversi omicidi tra cui quelli di Raffaele Diana e Nicola Martino. Oltre ai trascorsi per oltre un quindicennio come boss dei casalesi, Schiavone avrebbe tenuto una condotta non regolare in carcere dove avrebbe commesso numerose infrazioni. 

giustizia

La difesa

Ovviamente per il suo legale la dissociazione del clan dimostrerebbe la scelta radicale operata dallo Schiavone, una scelta che andrebbe premiata con una modifica del regime carcerario. Non la pensano ugualmente i giudici per i quali "non è possibile equiparare, come postula il ricorso, la mera dissociazione alla scelta collaborativa, che a certe condizioni determina una effettiva cesura con il retroterra delinquenziale, compromettendo la ripresa di contatti tra il soggetto e la sua rete di rapporti".