antica cittadella
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CASAPULLA - «Lasciare le buste della spazzatura per strada anche fino alle 10, con temperature che superano i trenta gradi sin dalla prime ore del mattino, non è immaginabile ed è irrispettoso nei confronti dei cittadini che pagano le tasse. Invece questo succede puntualmente a Casapulla e l’amministrazione comunale non fa nulla per risolvere il problema, nonostante le decine di denunce da parte dei residenti». Queste sono le parole dei consiglieri del gruppo ‘Per Casapulla’ Anna Di Nardo, Mariacristina di Gennaro, Michele Sarogni e Francesco Trepiccione.

Aspettative disattese

 «In questi giorni – continuano i rappresentanti della minoranza – l’assessore all’Ambiente Francesco Sorbo ha annunciato un rafforzamento dei controlli sul corretto conferimento dei rifiuti, sottolineando che, con l’arrivo delle giornate estive e il conseguente aumento delle temperature, è fondamentale prestare massima attenzione al rispetto delle regole per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Si tratta di un’iniziativa lodevole che trova la nostra totale condivisione. Allo stesso tempo, però, i buoni propositi dell’assessore Sorbo vanno a cozzare in pieno con l’attuale situazione che si vive quotidianamente a Casapulla. Come si può pensare di sanzionare comportamenti scorretti da parte dei cittadini, quando gli stessi sono costretti a tenere i sacchi della spazzatura sotto casa fino a tarda mattinata? Un vero paradosso. Per questo chiediamo un intervento da parte dell’amministrazione, affinché chieda ai responsabili della ditta incaricata del servizio di igiene urbana di adoperarsi a ripulire le strade cittadine in un orario adeguato. 

Disagio già denunciata in Consiglio

Già in occasione dell’ultimo consiglio comunale avevamo denunciato questa situazione incresciosa, ricevendo rassicurazioni dal sindaco. Sono passate diverse settimane e non è cambiato nulla, anzi in alcune zone del paese le cose sono addirittura peggiorate. Soprattutto in periferia e nei vicoli del centro storico, lascia a desiderare anche lo spazzamento, visto che viene eseguito molto raramente. Le responsabilità del disservizio non possono e non devono essere attribuite agli operatori ecologici, che quotidianamente escono per fare il loro dovere ripulendo il paese. Gli operai, infatti, eseguono quelle che sono le direttive che arrivano dall’alto. Tocca, dunque, all’amministrazione intervenire e chiedere ai vertici aziendali di modificare le modalità di ritiro, pensando anche a sanzioni qualora le cose non dovessero cambiare» - concludono i consiglieri Di Nardo, di Gennaro, Sarogni e Trepiccione.