antica cittadella
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CASERTA – Un interrogatorio di sette ore, al termine del quale sono decadute le principali accuse contestate a Lucia Simeone, conosciuta come Luciana, collaboratrice dell'eurodeputato Fulvio Martusciello (non indagato in questa inchiesta). Lo conferma all'AGI il legale della donna, Antimo Giaccio. Simeone, arrestata su mandato delle autorita' belghe il 20 marzo scorso nel Casertano, per due giorni in carcere a Napoli-Secondigliano e poi ai domiciliari per diverso tempo era indagata nell'inchiesta su una presunta tangente di poco meno di 46mila euro pagata da lobbisti vicini a Huawei per favorire il 5G. 

Resta in piedi l'accusa di riciclaggio

La donna, cui le stesse autorita' belghe avevano revocato il mandato di arresto data la sua disponibilita' a essere sentita e rimanere in Belgio, ha risposto ieri a Bruxelles alle domande degli investigatori e del giudice istruttore. Nei suoi confronti resta in piedi solo un'ipotesi di reato di riciclaggio per un bonifico di mille euro, una restituzione di denaro anticipato da lei a un lobbista per l'acquisto di una scatola di sigari, secondo quanto ha spiegato la stessa Simeone agli inquirenti. Cadute invece le accuse di associazione per delinquere e di corruzione. 

Si attende la decisione

Simeone, che per questa contestazione potrebbe anche andare a giudizio, ma non e' detto, resta a Bruxelles fino al prossimo 10 maggio, e non potra' avere contatti con Martusciello o altre persone coinvolti nelle indagini e non potra' allontanarsi senza autorizzazione dall'area Schengen fino a luglio.