Fatture false e documenti spariti: condanna definitiva per l'imprenditore
La Cassazione conferma la pena a un anno e sei mesi: esclusa la prescrizione per la sottrazione dei registri contabili

MARCIANISE (Lucia Sforza)- La settima sezione penale della Suprema Corte ha respinto il ricorso dell’imprenditore 58enne, rendendo definitiva la pena a un anno e sei mesi di reclusione.
Documentazione contabile sparita: responsabilità confermata
Secondo i giudici, l’uomo ha deliberatamente sottratto o distrutto i registri obbligatori della sua attività, rendendo impossibile la ricostruzione contabile.
Fatture fittizie prescritte, ma resta la manomissione
Il capo d’imputazione relativo alle fatture false è stato dichiarato estinto per prescrizione, ma la responsabilità per la sottrazione materiale dei documenti resta in piedi.
Ricorso bocciato: difesa troppo vaga
La difesa ha sostenuto che le scritture contabili fossero scomparse per errore, ma i giudici hanno rilevato un’azione consapevole e finalizzata a ostacolare i controlli.
Pena accessoria: 3mila euro alla Cassa delle Ammende
Oltre alla pena detentiva, la Cassazione ha disposto anche il pagamento di 3mila euro alla Cassa delle Ammende come sanzione pecuniaria.