Pugno in faccia al professore: "Mi ha colpito senza neanche ascoltare"
Il racconto choc in aula. Lesioni permanenti, indagini chiuse per molestie: "Fu tutto un errore"

SANTA MARIA CAPUA VETERE - “Non mi diede neanche il tempo di capire. Mi colpì con un pugno violento sotto l’occhio, svenni davanti a colleghi e studenti.” Così il professore d’Arte e Disegno dell’Istituto Gallozzi, aggredito lo scorso 19 dicembre 2023, ha raccontato in aula l’assalto subito da Amedeo Di Maro, 50enne di Santa Maria Capua Vetere, ora a processo per lesioni aggravate.
Secondo quanto riferito dinanzi al giudice monocratico Alessandra Vona, il docente fu scambiato per il collega Marco Merola, professore di sostegno accusato – a torto – da un gruppo di genitori di presunte molestie ai danni di alcune alunne. Accuse che si sono rivelate infondate: il procedimento a carico di Merola è stato archiviato.
Il racconto dell’aggressione
Tutto cominciò con una collaboratrice scolastica che avvisò il professore della presenza di alcuni genitori agitati della classe 3F. “Erano tra i 15 e i 20, urlavano e dicevano parolacce – ha dichiarato – cercavano il collega Merola. Feci appena tre scalini e mi colpirono: fu Di Maro, l’ho riconosciuto dopo grazie a un collega. Svenni per il colpo, poi mi rialzai da solo.”
Il docente ha aggiunto: “Non conoscevo Di Maro. Sua figlia era stata mia alunna e l’ho sempre aiutata. Dopo il pugno, i genitori non si calmarono: aprirono le porte delle classi, creando scompiglio. Dovetti chiamare la polizia. Lo stesso aggressore non mi ha mai chiesto scusa.”
Testimoni e inchiesta
In aula sono stati ascoltati anche la collaboratrice scolastica che diede l’allarme – la quale ha confermato di aver visto il docente accasciato a terra – e un altro collaboratore del front office, che ha raccontato come la situazione, inizialmente tranquilla, sia rapidamente degenerata.
Il danno subito dal professore è stato giudicato guaribile in 80 giorni, ma lui stesso ha ammesso di convivere con una lesione permanente. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Armando Bosso e avviate dopo la denuncia, hanno confermato il tragico scambio di persona alla base dell’aggressione.
Il processo
Amedeo Di Maro è imputato per lesioni aggravate. Difeso dall’avvocato Giuseppe Foglia, dovrà rispondere del gesto che ha segnato profondamente la vita di un docente estraneo ai fatti. La parte civile è rappresentata dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo.
Il processo riprenderà a giugno con l’ascolto dei testimoni della Procura.