antica cittadella
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MARCIANISE - Sindacati sul piede di guerra contro la decisione della multinazionale Usa Jabil di chiudere lo stabilimento di Marcianise (Caserta) per una decina di giorni tra lunedì 28 luglio e l'8 agosto, imponendo ferie forzate ai dipendenti

La scelta dell'azienda

Una scelta presa dalla Direzione aziendale per permettere di effettuare gli aggiornamenti necessari in vista della cessione del sito con i 406 dipendenti alla alla Tma, nuova società composta dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia, braccio operativo del Ministero dell'Economia. La cessione dovrebbe garantire l'occupazione dei dipendenti Jabil, ma questi ultimi l'hanno sempre fortemente contestata, ritenendola invece al contrario non in grado di assicurare la continuità lavorativa. In una nota congiunta, le segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Failms, insieme ai delegati sindacali aziendali (Rsu), si dicono preoccupati perché "il fermo delle attività sarebbe interamente a carico dei lavoratori", e diffidano formalmente la Direzione aziendale "a non procedere all'utilizzo forzato delle ferie individuali senza l'esplicito consenso dei lavoratori, e a riconoscere tutte le giornate di chiusura aziendale come interamente a carico dell'Azienda. 

La violazione

La recente imposizione delle ferie collettive, stabilite senza alcun confronto preventivo con le rappresentanze sindacali - osservano i rappresentanti dei lavoratori - viola chiaramente quanto previsto dal Ccnl, che impone un esame congiunto tra le parti e la valutazione delle esigenze individuali dei lavoratori, che devono essere attentamente considerate prima di assumere decisioni in materia". I sindacati esprimono poi "forte preoccupazione e netta contrarietà rispetto a questa decisione", ritenuta "unilaterale e rischiosa per il futuro occupazionale e industriale del sito di Marcianise". "La tutela dei lavoratori - aggiungono le sigle dei metalmeccanici - così come la salvaguardia di un presidio industriale di rilievo strategico per il territorio, deve restare una priorità assoluta. È in questa ottica che continuiamo a sollecitare l'attenzione e l'impegno delle istituzioni coinvolte - Governo, Ministero competente e Regione Campania - affinché si garantisca un percorso chiaro, sostenibile e condiviso per il futuro produttivo del sito, anche alla luce della presenza di Invitalia come soggetto potenzialmente coinvolto nel rilancio. Ribadiamo il nostro impegno a difesa della dignità, dei diritti e della prospettiva occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del sito di Marcianise, e continueremo a supportare ogni iniziativa utile, in coordinamento con la RSU, per garantire la continuità produttiva e il rilancio industriale dell'area, in un contesto sociale ed economico che richiede responsabilità e visione da parte di tutti gli attori coinvolti".