antica cittadella
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CASERTA/CAPUA – Riceviamo e pubblichiamo il messaggio per il Natale del Vescovo di Caserta e di Capua mons. Pietro Lagnese.

Celebrare il Natale

“Che cos’è il Natale? Cosa celebriamo in quel giorno? E perché ogni anno facciamo festa? Sembrano domande per bambini ma, forse, proprio dai piccoli possiamo imparare a farci le domande più importanti. Sì, ci fa bene chiedercelo: Natale, che cos’è? È la festa di Dio che si fa uomo per noi. E perché si fa uomo? Per dirci che ci ama, che gli importa di noi, che gli siamo cari, che siamo speciali per Lui; per dirci che gli stanno a cuore i nostri affanni, gli sta a cuore la nostra umanità, la nostra sorte, e che la nostra vita, da sempre, la immagina, la sogna, la desidera unita alla Sua, a Lui, in comunione con Lui per sempre. 

"Proprio per condividere i limiti e le fragilità della nostra natura umana - ha scritto Papa Leone XIV - Egli stesso si è fatto povero, è nato nella carne come noi e lo abbiamo conosciuto nella piccolezza di un bambino deposto in una mangiatoia" (Dilexi te, 16). 

Sì, a Natale, Dio viene a dirci che ci ama! Non lo dice però con le parole: il Bambino nato a Betlemme non parla; e non parla non soltanto perché è appena nato, ma perché è Lui stesso la Parola, il Verbo del Padre, la Parola che si è fatta carne. Senza parlare, con i fatti e nella verità, Lui dice a ognuno: ti ho amato! Sì, Dio ci ha amati e lo ha fatto per primo! Proprio così, carissimi, siamo stati amati! E lo saremo per sempre. È questa la vera notizia che fa la differenza! Sì, il Signore Gesù è uscito dal Padre per consegnare a ognuno di noi, con la Sua Vita, questa straordinaria verità: Dio ci ama! “Il Natale - affermava san Paolo VI nell’omelia della notte del suo ultimo Natale - è questo arrivo del Verbo di Dio fatto uomo fra noi. Ciascuno può dire: per me! Il Natale è questo prodigio. Il Natale è questa meraviglia. Il Natale è questa gioia. Ritornano alle labbra le parole di Pascal: Gioia, gioia, gioia: pianti di gioia!”. 

La gioia di essere amati e di amare

Carissimi, “andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”: sperimenteremo la gioia di essere amati e anche noi scopriremo la voglia di amare; il bisogno di amare l’altro, di amare il povero e chi è solo; e nell’altro scopriremo che poveri siamo tutti noi: poveri e fragili, ma, proprio perché tali, amati da Dio. Lo stupore per l’Amore di Dio che si fa carne per noi inondi i nostri cuori e generi amore, gioia, pace! E speranza. La speranza che nasce dall’Amore!

Santo Natale del Signore e fecondo Anno 2026!”