Regionali, Cirielli offre la candidatura in FdI a Vincenzo Santangelo
C'è attesa per la risposta del consigliere uscente che si sta confrontando con il sindaco di Maddaloni De Filippo

MADDALONI. Ieri è stata una giornata cruciale per il panorama politico della Campania, con Edmondo Cirielli al centro della scena. Cirielli, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, ha dato l'impressione di essere pronto a lanciare un nome forte per la presidenza della Regione Campania, convinto che Giorgia Meloni avesse in mente la sua candidatura, sostenuta anche da Forza Italia. Tuttavia, il suo incontro con Enzo Santangelo, consigliere regionale vicino al governatore Vincenzo De Luca, ha gettato una nuova luce su sviluppi potenzialmente sorprendenti.
Regionali, Cirielli offre la candidatura in FdI a Vincenzo Santangelo
Cirielli non ha perso tempo e ha chiesto a Santangelo di considerare una candidatura sotto le insegne di Fratelli d’Italia. Ma la strada verso Caserta si presenta piena di ostacoli. Santangelo ha ben compreso la fragilità della sua posizione sul territorio, soprattutto considerando la reputazione del Carroccio, che nella sua Maddaloni potrebbe rivelarsi un peso piuttosto che un vantaggio. Ed è proprio qui che la strategia di Cirielli entra in gioco.
Dopo aver preso 48 ore di riflessione, Santangelo sembra inclinarvi verso un sì alla proposta di Cirielli, ma non senza una buona dose di preoccupazioni. Si sta infatti confrontando con il sindaco Andrea De Filippo, il quale gli ha garantito sostegno, ma il clima è tutt’altro che sereno. La possibilità che Santangelo venga “iniettato a freddo” nelle fila di Fratelli d’Italia ha già suscitato malumori tra i candidati già in corsa, come Luigi Roma e Alfonso Piscitelli. Le indiscrezioni parlano di un documento di protesta che alcuni di loro starebbero valutando di firmare. È una mossa audace che potrebbe alterare gli equilibri interni e, sebbene Steve Stellato abbia rifiutato di partecipare a questa iniziativa, le tensioni sono palpabili.
C'è attesa per la risposta del consigliere uscente che si sta confrontando con il sindaco di Maddaloni De Filippo
È chiaro che le dinamiche che si stanno sviluppando ruotano attorno a due fattori principali. Prima di tutto, la candidatura di Cirielli alla presidenza. Se dovesse concretizzarsi, avrebbe il potere di decidere quali nomi portare avanti nelle varie province e nel consiglio civico. Questo è un elemento significativo poiché offre a Cirielli l’opportunità di allineare le forze e le ambizioni dei vari candidati.
In secondo luogo, c’è il nodo dei rapporti tra Cirielli e Cangiano con nomi come quello di Scala, Rosa Di Maio e Piscitelli. Non è da escludere che Cirielli possa fornire garanzie o compensazioni politiche per evitare che il dissenso si concretizzi, attraverso firme di protesta. In questo contesto, Arianna Meloni potrebbe avere un ruolo fondamentale, avendo una comunicazione diretta con Rosa Di Maio, e potrebbe intervenire per placare gli animi e dissuaderla dal firmare il documento.
E qui arriva il terzo elemento: cosa accadrà se la candidatura di Cirielli non dovesse andare in porto? La sua volontà di spingere per una candidatura forte come quella di Santangelo, in tal caso, sarebbe nettamente ridotta. La prospettiva di un Cirielli disinteressato al futuro politico della regione potrebbe assottigliare le sue ambizioni e quelle del partito stesso.
La situazione rimane quindi in un delicato equilibrio, sospesa tra aspettative e strategie. Le ore che seguiranno la decisione di Santangelo saranno decisive e non mancheranno di suscitare ulteriori discussioni e movimenti all'interno del centrodestra campano. Fino a quando il nome del candidato presidente non verrà ufficializzato, ogni ipotesi resta aperta e pronta a essere ribaltata. Il gioco è appena cominciato e tutti gli occhi sono puntati su Roma, dove si stanno tessendo le trame di un futuro politico incerto e affascinante.