antica cittadella
antica cittadella
L'ex sindaco Giovanni Lombardi
L'ex sindaco Giovanni Lombardi

CALVI RISORTA – Si è tenuta qualche giorno fa una nuova udienza del processo basato sull’inchiesta della Dda di Napoli sugli appalti pilotati avvenuti nel Comune di Calvi Risorta

La nuova udienza

In aula è stato ascoltato in qualità di testimone l’ingegnere Nicola Capuano, cognato dell’ex sindaco di Calvi Risorta Giovanni Lombardi, che risulta tra gli imputati. Nello specifico Capuano ha raccontati al giudice dei rapporti e degli incontri tra l’ex primo cittadino e l’imprenditore Verrazzo. In particolare riferiva di uno sfogo dell’imprenditore dopo la non aggiudicazione di una gara d’appalto in contrasto con quanto avrebbe promesso Lombardi. Capuano ha inoltre riferito di aver consegnato la famosa pen drive con il progetto per le strade comunali al Verrazzo, accompagnato dal cognato l’ex sindaco Lombardi.

Il procedimento

Il procedimento si sta svolgendo alla terza sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Luciana Crisci con a latere Valerio Riello e Luca Vitale. Sono 13 gli imputati: ex sindaco di Calvi Giovanni Rosario Lombardi, il vicesindaco Giuliano Cipro, l’ex presidente del consorzio Asi Piero Cappello, gli imprenditori Francesco Verazzo, Raffaele Pezzella, Tullio Iorio, Francesco Di Fiore, Gennaro D’Ascenzio, Carlo D’Amore, Carmine Petrillo ed i tecnici e dipendenti Carlo De Caprio, Giuseppe Napoletano, Massimo Di Stefano. Nel corso della prima udienza è avvenuta l’ammissione dei mezzi di prova. Si tornerà in aula a luglio con l’escussione di due teste. 

I rapporti con l'imprenditore

Tra le varie accuse mosse c’è quella che riguarda l’ex sindaco. Lombardi è accusato di aver agevolato la ditta di Francesco Verazzoimprenditore vicino al clan, in un appalto per i lavori di adeguamento e manutenzione della viabilità interna e delle strade di collegamento con quelle sovracomunali con la Casilina. In questo modo, stando alle risultanze degli inquirenti, si sarebbe favorita l’infiltrazione del clan negli affari comunali.

Documenti sull'appalto trasmessi con una pen drive

Dall’inchiesta, che ha coinvolto un totale di 14 persone, sarebbe emerso addirittura che Lombardi avrebbe consegnato a Verazzo non solo la documentazione tecnica predisposta per l’appalto, ma anche una pen drive con i documenti utili alla redazione di una migliore offerta. 

L’appalto in questione però venne vinto da un’altra ditta, tant’è vero che Verazzo chiese un nuovo incontro con il primo cittadino per avere una spiegazione e per riparare al torto con la promessa di futuri appalti.