Sequestrate tre rivendite di tabacchi per un valore di 1 milioni di euro
Blitz dei carabinieri, ci sono sette indagati: c'è l'ombra della camorra dietro gli affari.

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Un nuovo colpo alla rete economica della criminalità organizzata: nella mattinata di oggi, i carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di tre rivendite di tabacchi nei comuni di Santa Maria Capua Vetere e Bellona. Il valore complessivo dei beni sequestrati supera il milione di euro.
Sequestrate tre rivendite di tabacchi per un valore di 1 milioni di euro
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di sette persone ritenute responsabili, a vario titolo, del reato di trasferimento fraudolento di valori. L’indagine, portata avanti dalla Compagnia dei Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere con il supporto del Nucleo Investigativo di Caserta, ha ricostruito – attraverso intercettazioni, accertamenti patrimoniali e investigazioni durate due anni – un sistema di intestazioni fittizie messo in piedi da uno degli indagati, già condannato in doppio grado per concorso esterno nel clan camorristico “Amato”.
Blitz dei carabinieri. Ci sono sette indagati: c'è l'ombra della camorra dietro gli affari
Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe affidato formalmente la proprietà di tre esercizi commerciali ad altri soggetti, restando però il reale beneficiario degli introiti, parte dei quali sarebbero stati destinati alle casse della criminalità organizzata, in particolare al clan Amato, federato con il più noto clan dei Casalesi.
Le indagini hanno anche evidenziato che l’indagato avrebbe fornito al sodalizio criminale alcune slot machine da installare illegalmente all’interno di bar e locali della zona, generando profitti considerevoli destinati a finanziare ulteriormente i clan.
Il sequestro avviene nell’ambito delle indagini preliminari e, come da prassi, i soggetti coinvolti sono da ritenersi presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva. Tuttavia, la gravità degli elementi raccolti – già riconosciuti in altre sentenze – conferma l’attenzione costante della magistratura e delle forze dell’ordine nel contrastare la penetrazione economica dei clan.
A firmare il comunicato ufficiale è stato il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, che ha ribadito l’impegno nel colpire non solo i vertici dei clan, ma anche le ramificazioni imprenditoriali che ne garantiscono la sopravvivenza.