Chiusura punto nascite a Sessa, il Comitato: "Il nostro ospedale fatto a pezzi"
I cittadini ribadiscono in una nota la richiesta di dimissioni dei vertici dell'Asl

SESSA AURUNCA – Sulla questione della chiusura del punto nascite all’ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca è intervenuto nelle scorse ore anche il Comitato San Rocco Bene Comune. Lo ha fatto attraverso un comunicato stampa.
Un vero disastro
“Un Disastro. Un vero disastro. La chiusura del punto nascite del “San Rocco” rappresenta plasticamente il disastro della politica sanitaria su questo territorio – si chiude una pagina di storia: non vi saranno più nati a Sessa Aurunca.
Bisogna riconoscerlo, i punti nascita con meno di 500 parti sono problematici, tuttavia ci chiediamo: come è possibile chiudere i punti nascita in ospedali pubblici e mantenere le convenzioni con le cliniche private? Quante nascite fanno all’anno queste cliniche? Con quali costi per le ASL, paragonati ai costi degli ospedali pubblici?
Stando ai decreti legislativi 502/1992 e 517/1993, nonché al Patto per la Salute, le strutture private possono ricevere fondi pubblici solo SE e QUANDO il servizio pubblico non è sufficiente a garantire l’erogazione delle prestazioni necessarie. Qui invece abbiamo una chiara e plateale SOSTITUZIONE del pubblico con il privato”.
Un ulteriore passo verso il depotenziamento
Per il Comitato, l’annuncio della chiusura del punto nascita, rappresenta solo un ulteriore tassello verso il depotenziamento dell’ospedale. “La chiusura del punto nascita è solo un’avvisaglia di quello che sta per accadere, in un quadro disastroso per il nostro Ospedale: l’Oncologia e la Cardiologia che si tengono in piedi per miracolosa dedizione dei pochi medici rimasti, il Pronto Soccorso, per il quale incessantemente chiediamo almeno 7 medici internisti per i mesi di giugno, luglio e agosto, non riesce a coprire i turni.
Speriamo che un po’ di vergogna stia circolando nelle file della nostra classe politica, nessuno escluso. L’Asl di Caserta ha dimostrato di essere particolarmente interessata agli appalti e alle costruzioni. Uno dei vanti ultimi di questi dirigenti era proprio il nuovissimo reparto di ostetricia e ginecologia, che sembra adesso essere il prossimo candidato alla chiusura. I pezzi del nostro ospedale stanno crollando, la popolazione è avvertita.
Le dimissioni
Abbiamo chiesto le dimissioni dei vertici ASL con una petizione di 1117 cittadini, dimissioni innanzitutto del Direttore Generale Amedeo Blasotti, per il quale, è notizia di questi giorni, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha proposto il divieto di dimora a Caserta nell’ambito di una indagine per turbativa d’asta. Nessun amministratore o rappresentante politico del territorio ha preso le distanze da questi vertici ASL, non tra le varie maggioranze e tanto meno tra le opposizioni. Intanto si affacciano le elezioni regionali, e attendiamo con ansia di ascoltare le proposte sulla sanità. A proposito: l’ospedale nuovo avrà un punto nascita?”