Estorsione con metodo mafioso, al via il processo contro frangia dei casalesi
Le associazioni antiracket si sono costituite parte civile: un impegno al fianco degli imprenditori e cittadini onesti

CASAL DI PRINCIPE/CASERTA – Le associazioni Sos Impresa Rete per la Legalità della Campania APS e Ambulatorio Antiracket e Antiusura di Terra di Lavoro APS si sono costituite parte civile nel processo penale per estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione di tipo mafioso, consumati nella provincia di Caserta, nei confronti di esponenti del clan Mezzero, frangia dei Casalesi guidata dal boss Antonio Mezzero, storico appartenente al gruppo guidato da Francesco "Sandokan" Schiavone.
Le parti civili
Guidate dai presidenti Luigi Cuomo e Maurizio Pollini, e rappresentate in giudizio dagli avvocati Gianluca Giordano e Andrea Balletta, le due associazioni ribadiscono in una nota il loro "impegno al fianco degli imprenditori e dei cittadini onesti, promuovendo la cultura dell'antimafia sociale"; una presenza che "rappresenta un segnale forte di vicinanza concreta del mondo associativo alle vittime di estorsione e usura e del pieno sostegno all'azione della magistratura nel contrasto alla criminalità organizzata". Il processo è in corso davanti alla seconda sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Il processo
"La denuncia è un atto di coraggio che trova nel supporto delle associazioni un alleato fondamentale per la costruzione di un futuro più giusto e libero dalle minacce mafiose" ricordano le due associazioni. Quello in corso davanti al tribunale è il dibattimento con rito ordinario, in cui figurano gli imputati Vincenzo Addario e Giuseppe Diana, mentre il boss Mezzero ed un’altra decina di suoi fedelissimi ha scelto la strada del rito abbreviato, che inizierà tra qualche settimana e in cui le due associazioni pure si costituiranno.