Elezione di papa Leone XIV, il messaggio del vescovo Lagnese ai fedeli
Il testo redatto dal vescovo per salutare il nuovo pontefice: "Dobbiamo essere una Chiesa missionaria"

CASERTA – Parole di grande spiritualità per salutare l’elezione del nuovo pontefice papa Leone XIV. E’ questa l’essenza del messaggio diffuso nella diocesi di Caserta e nell’arcidiocesi di Capua da parte del vescovo mons. Pietro Lagnese.
Il messaggio ai fedeli
“Carissimi fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci ha sorpreso ancora una volta e ha donato alla Chiesa di Dio il pastore di cui, in questo tempo, essa ha bisogno: un pastore mite e amabile ma anche fermo e deciso nel ribadire il primato di Cristo; un pastore che la guidi affinché essa realizzi la sua missione di essere presenza del Risorto venuto sulla terra perché gli uomini “abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Gv,10,10).
Come Chiese di Capua e di Caserta, eleviamo perciò al Signore il nostro canto di lode per il dono di papa Leone XIV e per avere egli accolto la chiamata del Signore a essere “principio e fondamento visibile dell’unità nella fede e della comunione nella carità”, messaggero di pace in un mondo lacerato e ferito.
La Sua elezione nel tempo liturgico di Pasqua è per noi un segno che il Risorto non ci ha lasciato orfani. Sì, il Signore è in mezzo a noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (cfr. Mt 28,20); ed è Lui che edifica la Chiesa: /e porte degli inferi non prevarranno contro di essa (ctr. Mt 16,18).
L'invito ad una Chiesa missionaria
A Dio, perciò, rendiamo grazie e all’intercessione di Maria Santissima affidiamo il ministero di papa Leone XIV, perché illumini il Popolo di Dio con la verità del Vangelo e lo edifichi con la testimonianza della sua vita.
Carissimi, facciamo nostre le parole di papa Leone XIV e, come già ci aveva invitati a fare papa Francesco, accogliamo il suo invito a “essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere con le braccia aperte, tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore”, una Chiesa che sappia spendersi fino in fondo perché Cristo sia conosciuto e glorificato (cfr. Gv 3,30), e ‘“a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo”. Vi benedico di cuore”.