Niente statua per la processione, l'allarme di un cittadino: "Riscopriamo il senso di comunità"
La nota di un residente della frazione e l'invito ad evitare polemiche e atteggiamenti violenti

CASERTA – Continua a tenere banco la questione della mancata processione in onore di San Vito ad Ercole, frazione di Caserta.
Il parere di un cittadino
Se ieri abbiamo dato spazio agli accollatori, rimasti scossi da questa decisione, oggi ad intervenire sulla vicenda è un cittadino della zona che ci ha inviato una nota stampa: Giovanni Stefanelli.
“Nel quartiere di Ercole, ogni anno, la processione dedicata a San Vito dovrebbe essere un momento di raccoglimento, fede e identità condivisa. Eppure, da troppo tempo, quel giorno sacro viene offuscato da polemiche, toni accesi e comportamenti che nulla hanno a che vedere con la devozione. Don Fiore, con pazienza e costanza, cerca da anni di riportare al centro il vero significato della processione: spiritualità, riflessione, testimonianza cristiana. Ma questo messaggio fatica a passare. Troppo spesso, invece di essere occasione di comunione, la processione diventa pretesto per mettere in mostra il lato peggiore di noi: urla, atteggiamenti goliardici, linguaggio volgare, qualche spintone di troppo.
Usare un momento religioso per dare spettacolo non è folklore: è una deriva. Non comunica rispetto né amore per le nostre radici, ma solo una cattiva immagine del quartiere e di chi lo abita. E sia chiaro: nessuno mette in discussione il valore degli appartenenti alle associazioni, né la bontà della gente di Ercole. Sono tutti, nella stragrande maggioranza, ragazzi e cittadini encomiabili. Ma ci sono episodi e atteggiamenti che non possiamo più ignorare. La parrocchia non è uno stadio. Gli striscioni provocatori mettiamoli in curva, non davanti alla chiesa. Il sagrato non è un palco per rivendicazioni né un’arena per alimentare rivalità. La chiesa è un luogo di ascolto, silenzio, preghiera. Gli ammonimenti del parroco spesso restano inascoltati. Le esortazioni a vivere autenticamente la fede cadono nel vuoto. E non è un caso se anche il Vescovo, più di una volta, ha espresso disappunto di fronte a manifestazioni populiste e teatrali.
Riscoprire il senso di comunità
Forse è tempo di fermarsi. Di respirare. Di ridimensionare le nostre pretese e recuperare il senso profondo dell’essere comunità. Perché siamo sì Ercolesi, ma anche Casertani, Campani, Italiani, Europei. Cittadini del mondo. Un mondo che soffre. Mentre qui ci dividiamo sul tragitto di una processione, altrove si muore. A Gaza, in Ucraina, nel Mediterraneo. Si muore di guerra, di povertà, di silenzio. E il Sud continua a svuotarsi, i nostri giovani continuano a partire, la questione meridionale resta irrisolta, e le tensioni economiche globali ci spingono verso un futuro incerto.
Possiamo davvero permetterci di fare guerra per una processione? Ercole è anche il quartiere di Roberto Saviano. Un quartiere dove la camorra non è mai riuscita a mettere radici. Un quartiere fatto di talenti, di gente buona, di famiglie oneste. Non perdiamo questo patrimonio. Abbassiamo i toni. Recuperiamo il rispetto. Riscopriamo la fede, quella vera, fatta di umiltà e di ascolto. E preghiamo, insieme, per San Vito e per il nostro quartiere”.