antica cittadella
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Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere
Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere

SAN FELICE A CANCELLO (Lucia Sforza)- Si sono svolti oggi, presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, gli interrogatori dei dieci soggetti arrestati la scorsa settimana nell'ambito di una vasta operazione antidroga

L'azione, eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Maddaloni, era scattata su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

 

Blitz antidroga: 10 arrestati si avvalgono della facoltà di non rispondere


Gli indagati sono ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina e hashish) e di detenzione ai fini di spaccio. Tra gli arrestati, trasferiti dal carcere di Secondigliano a Santa Maria Capua Vetere per l'occasione, figurano nomi noti alle indagini come Aniello Turnacco, Bruno Castaldo, Rino Gagliardi e Salvatore Cioffi.
Tutti i dieci indagati hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al Giudice, adottando una strategia difensiva unitaria. L'attenzione del collegio difensivo, che annovera gli avvocati Orlando Sgambati e Clemente Crisci, è ora puntata sul Tribunale del Riesame, dove si cercherà di ottenere una revisione delle misure cautelari.


Al via gli interrogatori di garanzia dei capi piazza Turnacco e Cioffi e il fornitore Rino Gagliardi. La difesa punta al Riesame


Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Maddaloni tra maggio 2022 e gennaio 2023, hanno permesso di disvelare l’esistenza di un gruppo criminale con base operativa nel comune di San Felice a Cancello.
L'attività investigativa ha evidenziato l'esistenza di due distinte e autonome "piazze di spaccio" di droga attive sul territorio:

-Piazza di Via Fosse (San Felice): Guidata da Aniello Turnacco, in concorso con i fratelli Castaldo, i suoi genitori e Giovanna Tornacco.
-Piazza di Talanico (San Felice a Cancello): Coordinata da Salvatore Cioffi, con la collaborazione di altri soggetti, tra cui Aniello Bernardo detto "Spicchitiello".
Nonostante la loro autonomia operativa, le indagini hanno accertato che entrambe le piazze condividevano il medesimo canale di rifornimento all’ingrosso. Tutto avveniva sotto la supervisione del fornitore Rino Gagliardi, che a sua volta si procurava lo stupefacente nell'area Nord della provincia di Napoli, rifornendosi in particolare da Ferruccio Corrado di Mugnano.