antica cittadella
antica cittadella

REGIONALE - Una giornata di ordinaria follia. È questa la sintesi quanto avvenuto nelle ultime ore nel carcere di Ariano Irpino, secondo la denuncia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Un detenuto della IX Sezione, che pretendeva l’accredito sul proprio libretto di una somma di denaro versata da persona non autorizzata al versamento (operazione, quindi, vietata) si è prima scagliato per protesta contro gli arredi della Rotonda e del box Agenti del carcere, distruggendoli, per poi aggredire un poliziotto penitenziario di servizio. La situazione è stata particolarmente tesa e violenta e, nonostante tutto, la Polizia Penitenziaria ha evitato peggiori conseguenze”. 

Agenti sotto attacco

Il SAPPE torna a denunciare che “le condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari della Campania sono da tempo insostenibili: servirebbe un adeguato un supporto di personale ed anche il Provveditorato deve fare la sua parte, sollecitando al DAP un provvedimento di sfollamento delle carceri regionali, in primis dei detenuti che si rendono protagonisti di fatti violenti ed eventi critici, al fine di riportare le strutture detentive della Campania in condizioni almeno dignitose di vivibilità”. Pieno sostegno alla protesta della Polizia Penitenziaria della Campania arriva da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze”.

La proposta del sindacato

“Si riparta da questi gravi fatti per porre fine all’onda lunga dello smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari attuato nel passato! Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria ha infatti favorito inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui. E non è certo l’affettività in carcere a favore dei detenuti la priorità di intervento per il sistema carceri!”, conclude Capece.