Violenze in carcere, a gennaio parte il processo gemello
Gli imputati sono 32, in aula per abuso di autorità e per falsi referti medici
SANTA MARIA CAPUA VETERE - Partirà il prossimo 29 gennaio, con l'udienza preliminare davanti al Gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Angela Mennella, il "processo gemello" per le violenze ai danni dei detenuti avvenute nel carcere sammaritano il 6 aprile 2020.
Gli imputati
Trentadue gli imputati, tutti agenti penitenziari, 15 dei quali in servizio nel carcere napoletano di Secondigliano e uno ad Avellino e che, in quanto componenti del Gruppo Operativo di Supporto, furono inviati a Santa Maria Capua Vetere per la perquisizione straordinaria poi degenerata; gli altri 16 imputati erano in servizio al carcere di Santa Maria Capua Vetere.
I reati contestati
I reati contestati per tutti sono l'abuso di autorità, mentre il più grave reato di tortura è contestato ad una ventina di agenti; in cinque rispondono poi anche del reato concernente i falsi referti medici procuratosi per dimostrare di essere stati aggrediti dai detenuti. Per gli stessi fatti si sta già celebrando da tre anni all'aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere il maxi-processo con 105 imputati, in gran parte agenti penitenziari che il giorno dei fatti erano in servizio nell'istituto di pena casertano, cui si aggiungono funzionari del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap) e medici dell'Asl di Caserta.

